La decisione di Pippo Callipo di candidarsi alla Presidenza della Regione Calabria spacca il PD in due.
Infatti, per le elezioni regionali in programma il 26 gennaio 2020 ci saranno due candidati in lizza per il centrosinistra. Il PD vede in competizione Mario Oliverio, governatore uscente, e Pippo Callipo, fortemente sostenuto da Nicola Zingaretti. A Roma, invece si è messo un vero e proprio veto sull’attuale Presidente di Regione uscente.
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Una parte del PD sostiene la candidatura di Oliverio
Ma Oliverio non è solo . A sostenerlo c’è una parte del PD calabrese e i nomi che sostengono la sua candidatura non sono di poco conto. Inoltre, a suo favore, si sono schierate le due federazioni di Cosenza e di Crotone e alcune liste civiche di centrosinistra. Oggi, a Lamezia Terme, sarà inaugurata la sua sede regionale del Comitato elettorale.
Per la parlamentare Enza Bruno Bossio e per il segretario della federazione di Cosenza Guglielmelli la candidatura di Callipo è un “errore aberrante“.
Enza Bruno Bossio critica fortemente Callipo
Secondo la Bossio: ” Callipo è tutto tranne che un candidato civico. Nel 2010 si è candidato e di fatto, con la sua candidatura, ha fatto perdere il candidato del Pd, Agazio Loiero, favorendo la vittoria di Giuseppe Scopelliti; Nel 2014 ha sostenuto la candidata del centrodestra Wanda Ferro. Ci sono tanto di foto di Callipo con Ferro in campagna elettorale. Nemmeno i 5 Stelle lo hanno voluto. E noi che facciamo? Ci prendiamo l’usato insicuro per non candidare Oliverio che, almeno, è l’usato sicuro”; è qualcosa di veramente folle che il Pd sostenga la candidatura di un signore di 73 anni, un perdente, un antipolitico e che mai è stato a sinistra. Ma dov’è il rinnovamento? Ma prendi un giovane di Friday for Future o delle Sardine se sei capace di attrarlo… E invece prendiamo questo signore che non è mai stato di centrosinistra ed è sempre stato contro il Pd”
Anche Guglielmelli non accetta la decisione di Zingaretti
Incalza anche Gugliemelli: “Il segretario Zingaretti è evidentemente mal informato e mal consigliato sulla Calabria: la figura di Callipo infatti è storicamente legata alla destra calabrese; Callipo appartiene per cultura, storia e visione alla destra padronale e autoritaria, anzi ne costituisce la quinta colonna visto che 10 anni fa ha spaccato la coalizione di centrosinistra favorendo l’ascesa di Scopelliti a presidente della Regione e oggi ci riprova ritornando in campo per dividere nuovamente il nostro campo e favorire la destra. A questo punto, potremmo chiedere a Salvini di invitarci al tavolo nazionale del centrodestra così che potremo perorare la causa del candidato ideale di Ferro e Mangialavori, Callipo per l’appunto. La sinistra deve partecipare alla competizione elettorale e provare a fermare con le proprie idee la deriva sovranista, mettendo in campo la propria visione alternativa e non opponendo alla destra estrema un destra dolce come quella rappresentata da Callipo. Infine mi farò carico di presentare ai nostri dirigenti nazionali operai, studenti, lavoratori e sindacalisti calabresi visto che oltre alla vecchia Confindustria non si è riusciti ad andare per ricercare un candidato”.
Anche il Movimento dei 5 Stelle non è convinto di Callipo
I dubbi sulla candidatura di Callipo arrivano anche dai 5S calabresi che stanno attendendo il parere di Luigi Di Maio sulla questione Calabria.
Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia, commenta la discesa in campo di Callipo in Calabria così: “non credo, almeno dal mio punto di vista, che cambi alcunché. Ma non è certo domanda che si deve fare a me, sono altri che decidono….”.
E a proposito del M5S calabrese, molti dubbi ci sono intorno al nome di Francesco Aiello, candidato civico per i pentastellati. Secondo alcuni, Aiello è stato di molto vicino a Oliverio e il fatto di aver commesso degli abusi edilizi non lo rendono un candidato ideale.
Secondo fonti dell’Adnkronos, domenica scorsa ci sarebbe stata una riunione tra Aiello e i grillini calabresi non priva di tensione. Aiello pare abbia attaccato a più riprese Danila Nesci che avrebbe voluto candidarsi alla guida del Movimento in Calabria. I dubbi, in questi giorni, si stanno alimentando sempre più tanto da sottoporre la situazione a Di Maio che, essendo contrario alla presentazione di liste in Calabria ed Emilia, ha dichiarato seccamente che sono stati i pentastellati calabresi e non il direttivo nazionale ad avere scelto il nome di Francesco Aiello.