G7 Puglia: diplomazia e lusso, con i diritti LGBT al centro
L’EDITORIALE – Quest’anno, la suggestiva cornice della Puglia ha ospitato il G7, da noi ironicamente battezzato il “Club degli economisti in vacanza”. Tra le splendide coste e i resort di lusso, i leader delle sette maggiori economie mondiali si sono riuniti non solo per discutere temi globali, ma anche per concedersi un po’ di relax. Perché risolvere la crisi ucraina tra un bagno in piscina e una cena gourmet è sicuramente più appagante, vero?
Il presidente Joe Biden, noto per il suo stile “sobrio”, ha lasciato Brindisi dopo una serie di sessioni di lavoro, forse sperando di non dover affrontare un altro scherzo di Giorgia Meloni sui social media. La premier italiana, Giorgia Meloni, ha catalizzato i dibattiti diplomatici, ma ha catturato l’attenzione più per un video con il primo ministro indiano Narendra Modi, che per le questioni serie. “Melodi team”: un nome affettuoso che ha ispirato meme e clip virali, dimostrando quanto sia facile distogliere l’attenzione dalle crisi internazionali.
L’accordo finale, una dichiarazione di 36 pagine, ha evitato accuratamente il termine “aborto” ma ha abbracciato con fervore i diritti LGBTQIA+, facendo sospettare che i leader abbiano più familiarità con l’aggiornamento dello status su Twitter che con i reali impatti politici globali.
Ma c’è un aspetto che molti preferirebbero ignorare: il costo esorbitante. Oltre 7.000 forze armate mobilizzate e una spesa di 25,6 milioni di euro. Sì, avete letto bene. Era davvero necessario? Forse avremmo potuto risolvere la crisi climatica con quei fondi, ma chi se ne frega quando c’è un resort esclusivo che aspetta di essere prenotato?
La nave della vergogna, la Mykonos Magic, affittata a 6,6 milioni di euro, è diventata il simbolo dell’eccesso del G7. Ispezionata due mesi fa dal personale del Ministero dell’Interno senza rilevare problemi significativi, questa nave da crociera del 2004, con 1.354 cabine e 3.470 posti, è passata da Costa Crociere a una società liberiana del gruppo navale greco Seajets. E non è finita qui: 600 agenti sono stati alloggiati su un altro colosso marino, il traghetto GNV Azzurra, affittato di recente. Tutto ciò sembra normale?
E perché la Puglia? Perché non la Calabria o un’area degradata o meglio ancora un’area creata per grandi eventi e mai utilizzata per questo scopo? Lì almeno avremmo risolto due problemi con uno sforzo: il G7 e il recupero urbano. Ma no, sembra che preferiamo che i nostri leader trascorrano le vacanze tra i residui dell’antica Grecia, discutendo di diritti gay e dimenticandosi delle bollette della luce che molti italiani faticano a pagare.
In conclusione, il G7 in Puglia è stato un brillante esempio di come il mondo dei vertici internazionali possa essere un miscuglio di diplomazia e vacanza, con pochissimi risultati concreti da mostrare per tutto il rumore mediatico. Ma almeno possiamo dire di aver avuto una splendida vista mare durante la nostra sessione di foto di gruppo sul riscaldamento globale.
Con i fondi destinati all’affitto della nave, avremmo potuto risolvere il problema della fame nel mondo. Ma un incontro più moderno, più sicuro e meno costoso, no? Lo smart working, in questi casi, no?
ARTICOLO DISPONIBILE SU DAILY CALABRIA: G7 Puglia: diplomacy, plenty of sun and luxury, but who foots…