«Le forze politiche presenti nel Consiglio comunale di Catanzaro devono assumersi la responsabilità di scegliere se, dopo la vicenda di Gettonopoli, tenere in piedi Sergio Abramo, gli altri colonnelli e i nuovi mercenari del centrodestra. Oppure se tornare al voto e ridare la parola agli elettori».
Lo afferma, in una nota, la senatrice M5S Bianca Laura Granato. La quale annuncia un’iniziativa pubblica in merito per venerdì 7 febbraio: a Catanzaro, alle ore 17,00 alla Casa delle Culture.
«Non è possibile – sottolinea la parlamentare del Movimento 5 Stelle – assistere in silenzio al tradimento degli elettori che si sta consumando nella città capoluogo della Calabria. Questo è un caso di interesse nazionale. Nello specifico c’è una gravissima ferita della democrazia. Che si allarga giorno per giorno a discapito dei cittadini. L’operazione che sta portando avanti il centrodestra è molto chiara. In attesa che arrivino i 40 milioni di euro di fondi Por per Agenda urbana, si sta preparando il terreno – denuncia l’esponente dei 5 Stelle – perché a gestirli sul piano dell’indirizzo politico sia Ivan Cardamone. Protagonista dello svuotamento e del colpo di grazia all’economia del centro urbano. Nonché noto delfino di Mimmo Tallini, storico “barone di palazzo”».
“Finte dimissioni obiettivo Agenda urbana”
«Le finte dimissioni dei consiglieri comunali forzisti, i vari cambi di casacca a sostegno del centrodestra, il “mercato acquisti” e la ricomposizione degli equilibri interni allo stesso schieramento – incalza Granato – hanno un solo obiettivo quello di gestire in compartecipazione politica la montagna di soldi con cui il Comune di Catanzaro realizzerà gli interventi previsti per Agenda urbana. Noi siamo contrari a questi giochi di potere, che contrastiamo senza remore e a voce alta».
«Confido – conclude Granato – che Nicola Fiorita, Fabio Celia e gli altri consiglieri comunali catanzaresi dimissionari, a seguito dell’inchiesta Gettonopoli intendano, già dalla nostra iniziativa del prossimo 7 febbraio, proseguire con noi nella battaglia politica di smascheramento dell’asse Abramo-Tallini-Esposito-Parente. Affinché si ritorni al voto e si restituiscano democrazia, dignità e libertà alla città di Catanzaro, che non merita di subire ancora questo regime».