Il Senato ha approvato il Decreto legge Calabria che contiene misure d’emergenza per la sanità della regione. 137 voti favorevoli, 103 contrari e 4 astenuti, questi i numeri per la conversione a legge per un provvedimento che ha diviso il Parlamento.
Marco Siclari, esponente calabrese di Forza Italia, lo ha definito un colpo di Stato poiché toglie il potere alla Calabria in tema di Sanità.
Soddisfatti invece i Cinquestelle nella figura del Ministro Grillo.
Si attende ora la nomina di Commissari delle ASP indicate dal Ministro, selezionati con i criteri previsti nel decreto.
«Finalmente imprimiamo un cambiamento alla sanità calabrese che purtroppo ha avuto risultati pessimi. Risolviamo anche il problema della carenza dei medici specialistici. Abbiamo avviato un percorso in uno dei più grandi problemi della Sanità italiana», ha commentato il ministro della Salute Giulia Grillo subito dopo l’ok dell’assemblea.
«Una vera boccata d’ossigeno per una Regione in ginocchio, per le Regioni in piano di rientro, per la sanità tutta», aggiunge Luigi Di Marzio del M5S. «Nelle Regioni commissariate – spiega – togliamo le nomine dei vertici sanitari dalle mani della
politica grazie a una nuova graduatoria basata solo su merito e competenza. Sblocchiamo il turnover, anche per le Regioni in piano di rientro, e modifichiamo il tetto di spesa per il personale in tutta Italia».
Cosa prevede la Legge
Al Capo I il decreto prevede una verifica sui direttori generali del Servizio sanitario calabrese al fine di accertare se le scelte dei direttori sono coerenti con gli obiettivi del piano di rientro.
Se la valutazione è negativa, il Commissario ad acta può dichiarare la decadenza, nominando un Commissario straordinario in intesa con la Regione.
Nel caso non ci sia un accordo, la nomina verrà fatta dal Ministro della Salute.
Il Commissario ad acta verifica le attività del Commissario straordinario entro nove mesi. Se c’è una valutazione negativa, il Commissario straordinario decade e si ha una nuova nomina.
L’Unità di Crisi Speciale prevede ispezioni straordinarie presso le ASL, AO e AOU della Regione. Ci saranno anche delle verifiche ogni sessanta giorni per le attività svolte dai direttori amministrativi e sanitari.
Previsti anche i tetti di spesa per le assunzioni. Questi non potranno superare il valore della spesa sostenuta nel 2018.
A ciò si aggiunge la disciplina relativa al blocco del turn over del personale del Servizio sanitario (legge 311/2004). Si elimina il blocco automatico del turn over per le regioni in piano di rientro che non rispettano i preventivi del Piano sanitario.
I Direttori Generali saranno scelti in base a una graduatoria di merito e di requisiti coerenti con le caratteristiche dell’incarico.
Al Capo II si prevedono misure in materia di formazione sanitaria. Prorogata l’entrata in vigore di un nuovo esame di abilitazione a medicina. Possibile assumere gli specializzandi per non oltre 12 mesi.
Ci saranno interventi per evitare la carenza di medicinali. L’AIFA potrà bloccare le esportazioni dei farmaci.
Annamaria Gnisci