Riceviamo e pubblichiamo lettera giunta in redazione a firma di Claudio Pileggi
Erano gli anni ’50 del secolo scorso quando un celebre giornalista statunitense, Edward Roscoe Murrow, divenuto noto negli Stati Uniti e in Canada per i suoi notiziari radiofonici che hanno “raccontato” gli accadimenti della seconda guerra mondiale e anche per essere stato uno dei primi “volti” delle nascenti TV, coniava, tra altre, una frase che qui in Calabria da qualche mese circola per mezzo di manifesti “6×3” affissi un po’ in tutta la regione: “un popolo di pecore genera un governo di lupi”.
E sono in molti i calabresi a essersi chiesti di chi possa essere stata l’iniziativa. Un mistero che si è infittito da qualche giorno, quando gli stessi manifesti sono stati sostituiti da altri, affissi prevalentemente nelle principali città capoluogo e nelle mete turistiche più celebri della regione, che raffigurano dei personaggi, un uomo e una donna, vestiti normalmente ma con la testa da “pecora” appunto.
E se mentre il significato del primo messaggio appariva chiaro, e veniva commentato con un certo distacco dai più e come se non li dovesse riguardare in prima persona, col secondo la riflessione imposta è stata chiara e netta: siamo tutti pecore?
E sì, siamo tutti pecore, o meglio, lo siamo stati fino a oggi. Perché se in Calabria la situazione è drammatica, come testimoniano le statistiche e le continue inchieste giudiziarie che riguardano i nostri politici, la responsabilità maggiore è di chi a certi politici ha dato il voto, ha concesso la propria fiducia. Una fiducia molto spesso non certo spontanea e sentita, ma figlia di un meccanismo clientelare atavico e che sembra quasi impossibile da estirpare. Una fiducia, quindi, estorta in nome di un favore, piccolo o grande, offerto speculando sulla disperazione di tanti, quella disperazione divenuta un affare “sciacallesco” per tanti politici senza scrupoli.
Ma torniamo ai manifesti: avranno davvero fatto riflettere? Le prossime elezioni, a cominciare dalle regionali del prossimo 14 febbraio, vedranno una inversione di tendenza? I candidati consiglieri, distribuiranno ancora ai propri “capo elettori” posti da portaborse e autista a carico dei contribuenti calabresi?
Probabilmente sì, non ci illudiamo, ma speriamo davvero in uno scatto d’orgoglio da parte di tutti. Il pudore, la dignità di ognuno di noi dovranno prima o poi emergere e vogliamo credere che presto una nuova alba sorgerà nella nostra regione, e chissà se dovremo ringraziare Edward Roscoe Murrow e il misterioso, e generoso, autore della “campagna di riflessione” apparsa sui muri dell’intera regione…