Riceviamo e pubblichiamo:
Una bella, bellissima pagina per la storia della Calabria è stata scritta, oggi, da questo Consiglio regionale. Il Testo Unico contro la ‘ndrangheta appena approvato sono convinto sia destinato a lasciare una traccia indelebile nella legislazione calabrese dal momento che in dieci legislature mai ci si era dotati di un testo unico contro il fenomeno ‘ndranghetistico.
Oggi abbiamo piena consapevolezza del fenomeno mafioso, del suo modo di atteggiarsi, delle sue devastanti dimensioni. La fotografia che ci viene offerta dalle sentenze passate in giudicato, dimostra come non via sia settore produttivo, non vi sia fonte di reddito su cui non si siano estesi i tentacoli del malaffare. Oggi La ‘ndrangheta ben può definirsi la principale holding internazionale del crimine. Una holding criminale che secondo i dati Eurispes concretizza profitti per 50 miliardi, miliardi!, di euro all’anno.
Se questo è il quadro, ben si comprende l’importanza e la necessità di approntare strumenti legislativi di contrasto adeguato a questa nuova metamorfosi di quello che non è un mostro mitologico dalle sette teste, ma il peggiore dei mali reali che oggi minaccia il vivere civile.
Un Testo Unico, dunque, che nasce come il collettore di tutte le istanze raccolte in tre anni di lungo, costante ma proficuo lavoro in Commissione. Abbiamo audito circa 60 soggetti, da ANCI a Banca D’Italia, da Banca Etica all’associazione antirachet, da Confindustria ai Sindacati, alle Camere di Commercio, Confcommercio, Confartigianato, Confcooperative, Coldiretti, Confagricoltori, Terzo Settore, testimoni di giustizia come Tiberio Bentivoglio, Gaetano Saffioti, Antonio Bartuccio e tanti altri. Abbiamo recepito i loro suggerimenti, siamo andati nel cuore vivo della vita democratica del Paese.
Questo lavoro ci ha permesso di dare dignità normativa ai nobili impegni perseguiti con importanti protocolli che la Giunta Regionale ha sottoscritto con i competenti Ministeri dell’Interno e di Giustizia, nonché con le Prefetture, le Corti di Appello, i Tribunali dei Minori, le Università, consentendo, altresì, di liberare le risorse nazionali stanziate per il loro sostegno. Mi riferisco al progetto “Liberi di Scegliere” del Presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria dott. Di Bella, che ringrazio per aver collaborato alla stesura di questo testo di legge, provvedendo personalmente e di proprio pugno all’adeguamento finale del testo dell’art. 10.
Brevemente mi preme sottolineare alcuni altri i capisaldi del testo. Tra i provvedimenti che fortemente ho voluto inserire c’è la sezione dedicata alle limitazioni al gioco d’azzardo legale, vale a dire alle cosiddette sale per le slot machine. Nella sezione terza del titolo II, all’art. 15, diamo attuazione al protocollo sottoscritto in materia di contrasto alla ludopatia, prevedendo una serie di interventi di notevole impatto nel faticoso percorso di contrasto e arginamento di quella che sta diventando una vera piaga sociale: il gioco d’azzardo patologico. Viene previsto il divieto di collocazione di alcune tipologie di apparecchi per il gioco in locali che si trovano ad una distanza, misurata in base al percorso pedonale più breve, non inferiore a trecento metri per i comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti e non inferiore a cinquecento metri per i comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti rispetto a luoghi sensibili come scuole, chiese, sale ricreative, bancomat e palestre.
Attuiamo, poi, il protocollo ministeriale inerente il contrasto al fenomeno del caporalato, prevedendo – ad esempio – interventi come la stipula di convenzioni per l’introduzione del servizio di trasporto gratuito per le lavoratrici e i lavoratori agricoli che copra l’itinerario casa-lavoro.
È prevista l’istituzione del Registro delle imprese che denunciano i fenomeni estorsivi e criminali. Alle Imprese iscritte sarà riconosciuta una corsia preferenziale nella partecipazione agli affidamenti diretti e agli affidamenti di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria.
Abbiamo poi rivolto lo sguardo al dramma dei lavoratori delle aziende che vengono sequestrate e confiscate, prevedendo strumenti di salvaguardia della continuità occupazionale.
Mettiamo, infine, in campo iniziative a sostegno della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, promuovendo la stipula di convenzioni con le scuole e le università calabresi, gli ordini ed i collegi professionali, e tanti altri soggetti. Questi e tanti altri sono i campi su cui abbiamo inteso agire con questo testo il cui impatto, ne sono sicuro, sarà forte sul territorio calabrese. Credo inoltre possa essere preso a modello, l’intero testo, dalle altre Regioni italiane, facendo assurgere così la Calabria a capofila di un percorso normativo innovativo e riformatore contro ogni tipo di criminalità organizzata.
Il risultato raggiunto ieri, di cui vado fiero e orgoglioso, non sarebbe stato perseguibile senza il supporto e il confronto continui con gli uffici regionali e gli altri colleghi consiglieri. Ci tengo quindi a ringraziare pubblicamente Anna Maria Ferrara, avvocato dell’Ufficio legislativo regionale, Filippo De Cello e Stefania Buonaiuto, rispettivamente dg del Dipartimento Bilancio e dirigente di settore dello stesso dipartimento della Regione Calabria, e Innocenza Ruberto, dirigente del settore legalità e sicurezza, che si sono spesi quotidianamente affinché il testo potesse arrivare nell’aula del Consiglio regionale.
Sono emozionato e felice, il lungo lavoro portato avanti sin dal giorno della mia nomina a Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta ha finalmente visto la luce e sento di aver dato alla mia terra un contributo concreto nel contrasto al potere criminale che da sempre la attanaglia.
Arturo Bova