CUTRO (KR), 9 MAR 2023 – La premier Giorgia Meloni è arrivata al palazzo del Comune di Cutro, per presiedere alla convocazione del Consiglio dei ministri che all’ordine del giorno, ha tra gli altri punti, un decreto legge per regolare il flusso regolare di migranti e il contrasto all’immigrazione irregolare.
Al termine del Cdm è stata prevista una Conferenza Stampa alla presenza della premier, dei due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani e del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nonché del ministro dell’Interno Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano.
L‘ARRIVO A CUTRO DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Il Corteo previsto per convocazione dell’esecutivo è giunto a Cutro intorno alle ore 16.
Sui muri della città sono apparse frasi di protesta contro il Governo. “Benvenuti nel nulla“, “Cutro non difende Piantedosi”, “Non a nome mio” – è quello che è scritto sui cartelli dei manifestanti. Verso le auto con a bordo gli esponenti del governo i manifestanti hanno lanciato diversi pupazzi di pelouche.
Aggiornamento delle ore 16 e 40
Nella sede del Municipio di Cutro, il presidente del Consiglio ha deposto una corona davanti una targa in ricordo delle vittime.
“L’Italia onora la memoria delle vittime del naufragio del 26 febbraio 2023, si unisce al dolore delle loro famiglie e dei loro cari. Il governo rinnova il suo massimo impegno per contrastare la tratta di esseri umani, per tutelare la dignità delle persone e per salvare le vite umane”, si legge sulla targa.
Anche le parole di Papa Francesco del 5 marzo sulla piastra: “I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti! I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte! Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti!”
IL SALUTO AI CARABINIERI
La squadra di governo e il presidente Meloni lasciano Cutro tra gli applusi. Prima di andare via saluta i Carabinieri con una stretta di mano. Finisce così il Consiglio dei Ministri che si è tenuto oggi nella cittadina calabrese, simbolo della tragedia in cui, lo scorso 26 febbraio, sono morte oltre 70 persone.
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