Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Vito Bordino (nCDU).
“Ho fatto una attenta e oculata riflessione con me stesso e senza alcuna consultazione esterna. Non si può più restare alla finestra. La mia amata Città Catanzaro ha bisogno che ognuno si assuma responsabilità e svolga un ruolo da protagonista per contribuirne alla crescita e a disegnarne una seria prospettiva. Non me la sento di continuare a guardare al lento ma graduale e inesorabile arretramento delle condizioni socio economiche della Città. Non voglio assistere inerme, nei prossimi mesi, a certe logiche di parte e particolari, ai giochini di potere per la scelta del successore di Abramo”.
“Penso – prosegue Bordino – che il bene della Città richieda che si fuoriesca dalle solite e stantie liturgie che si cominciano ad appalesare, frutto di compromessi e/o di disegni particolari e di mero potere. Penso ad una aggregazione civica, trasversale, al di sopra delle ideologie e delle appartenenze politiche (pur sempre rispettabili) ma che fondi il suo essere in un progetto politico serio e credibile di esclusivo interesse dell’intera cittadinanza. Penso quindi, sciogliendo ogni nodo e dopo serena riflessione interiore di dare la <mia disponibilità alla candidatura a Sindaco>. Ciò non vuole essere assolutamente un mero peccato di presunzione ma la voglia di dare un contributo alla mia Città con la consapevolezza di avere adeguate esperienze politiche amministrative oltre che professionali, conoscenze delle peculiarità cittadine, competenze, trasparenza e sopratutto credibilità, ancoraggio ai valori della moderazione e del buon senso, principi della partecipazione e del confronto, passione e spirito di servizio, nessun scheletro nell’armadio”.
“So che tutto ciò che ho affermato – aggiunge Bordino – può essere confutato in bene o in male ma tuttavia spero che sopratutto non sia interpretato quale ambizione fine a stessa e che sia letto quale il desiderio serio e genuino di chi ama profondamente la propria Città e non vuole rassegnarsi a non vederla progredire. Ho volutamente scelto questa forma per esprimere il mio pensiero preferendola a qualsivoglia salotto o tavolo interpartitico per segnare un taglio netto con le prassi del passato e pur rivolgendomi sicuramente ai partiti ai movimenti politici alle associazioni e sopratutto ai miei concittadini. Quindi, per concludere, se ci sono le condizioni politiche e significative convergenze, io ci sono”. Vito Bordino