Sulle reti nazionali la politica nostrana non fa una bella figura. Ieri sera su La 7 abbiamo assistito ad una lite furibonda tra Massimo Giletti e Marco Polimeni.
Dalla discussione molto accesa e i toni poco adeguati, il conduttore di ”Non è l’Arena” e il presidente del consiglio Comunale di Catanzaro Polimeni, non se le mandano proprio a dire.
A parte il confronto tra i due, sicuramente da ricordare, si nota alle spalle del politico una tela raffigurante il ponte Morandi, l’opera ricordiamo che è stata realizzata dall’artista Catanzarese Luca Viapiana.
Si, Viapiana vince, vince perché il suo quadro è interessante, forse quanto il dialogo fra i due contendenti, anche di più. Dispiace che per raccontare un artista locale sulle reti nazionali bisogna intravedere una sua creazione per caso, per un colpo di fortuna.
I motivi della lite tra Giletti e Polimeni
Dalle immagini sembra che a Polimeni abbiano suggerito una risposta, infatti il politico volta il capo verso la sua sinistra e poco dopo annuisce con la testa.
La domanda era stata posta al politico di Catanzaro dal giornalista Luca Telese, e Polimeni in maniera poco pertinente risponde tirando in ballo l’operato del Procuratore di Catanzaro Gratteri.
A questo punto il conduttore di “Non è l’Arena” incalza pesantemente perché è convinto che le parole di Polimeni non siano farina del suo sacco.
Giletti insiste e dichiara: “mi sono rotto le palle, pulitevi la bocca prima di parlare di Gratteri!”.
Il conduttore si indigna nei confronti dello scandalo “Rimborsopoli” che ha coinvolto la politica Catanzarese e Polimeni risponde a tono dicendo “io la querelo Giletti”.
Insomma la situazione rimane critica per qualche minuto, sicuramente non un bel vedere per gli spettatori a casa.
La manifestazione a favore di Gratteri
Ricordiamo che giorno 18 gennaio a Catanzaro, il “Comitato spontaneo di prossimità”, mostrerà la sua vicinanza al procuratore della Repubblica Gratteri davanti al palazzo di Giustizia. Alla manifestazione si prevede una ampia adesione da parte della popolazione, per appoggiare non solo l’operato del procuratore, ma di tutti i magistrati che collaborano nel suo pool insieme alle forze dell’ordine.