Gianmichele Bosco: “Fondi slittati e quartieri abbandonati”

Gianmichele Bosco
Gianmichele Bosco

Riceviamo e pubblichiamo nota di Gianmichele Bosco (consigliere comunale di opposizione a Catanzaro)

Nelle settimane scorse ci siamo recati più volte nei quartieri periferici della città. Sebbene risalenti e conosciuti da tempo, i problemi sul territorio e le sofferenze dei cittadini si capiscono meglio guardandoli da vicino. Ci siamo permessi di sollevare la pura e semplice verità: quelle zone sono state vittima di decenni di incuria e menefreghismo istituzionale. Sentitisi punti, alcuni membri dell’attuale amministrazione si sono subito affrettati a dire che tutto presto si risolverà grazie ai milioni del bando delle aree degradate. Ebbene, sappiamo tutti come è andata a finire. A seguito di scelte nazionali, i progetti del bando sono slittati, e forse rivivranno fra circa un biennio. E nel frattempo cosa ne facciamo di viale Isonzo, Aranceto, Corvo, Pistoia, Fortuna? Lasciamo sprofondare nel dimenticatoio queste aree pensando che qualche indefinito annuncio le possa far risollevare? All’attuale amministrazione non interessa assolutamente il recupero di alcune zone tralasciando troppo in fretta che la periferia è il luogo dove abitano e vivono le persone, proprio quelle che ad ogni tornata elettorale si recano alle urne. Negli anni sono state abbandonate al loro destino, sono state separate dalla città anche per effetto di una mobilità inefficiente. Immondizia ovunque, incuria del verde, assenza  totale della polizia municipale, mancanza di uffici fanno tutto il resto. Le poche strutture in grado di creare integrazione e che servivano come punto di riferimento per gli abitanti della zona con la presenza di operatori dei servizi sociali sono state chiuse. Senza dimenticare la condizione abitativa che ha toccato, in alcuni casi, livelli “disumani”. A tentare di ostacolare questo processo tumorale sono le associazioni ed i vari comitati di quartiere che si costituiscono allo scopo di sopperire ad un’amministrazione silente, che prova a cavarsela con qualche spruzzo di bitume fine a se stesso. Ecco, noi chiediamo una cosa semplice: l’amministrazione si adoperi con un piano di coordinamento per il recupero dei quartieri della zona Sud. Faccia sentire la sua presenza instaurando un rapporto costante con le associazioni presenti con cui concordare periodiche attività per migliorare la qualità della vita ordinaria. Dalle piccole cose (manutenzione del verde e controlli sui rifiuti) a quelle più grandi (come progetti per l’integrazione dei residenti). Cose non impossibili che non richiedono nemmeno particolari sforzi economici, e allora sì, che si potranno tollerare con meno pessimismo le lungaggini  del bando delle aree degradate. Le attese sono terminate e l’indifferenza che manifesta l’attuale amministrazione è disarmante. Qualcuno sosteneva che l’indifferenza è abulia, è parassitismo, non è vita. Noi invece siamo per la vita!