Molti italiani giovani e meno giovani non conoscono bene la storia di questo giorno di festa, ma vivono nel presente, frutto di un importante passato, non così lontano. L’Italia è una Repubblica, e sembra anche scontato, ma non lo è affatto, ricordiamo infatti che il 2 giugno del 1946 si votava, nel corso di un referendum istituzionale, per scegliere tra la Monarchia e la Repubblica.
Vinse la seconda, infatti l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Determinante il voto delle donne
La scelta della Repubblica è stata condizionata dal voto delle donne. Proprio nel 1946 in Italia si trovarono a votare per la prima volta a marzo, poi a giugno nel corso del referendum istituzionale. La monarchia aveva oppresso il Paese, c’ era voglia di cambiamento, di aria fresca per nuovi slanci, la storia d’Italia cambiò proprio grazie al voto del gentil sesso.
Nasce la Costituzione nel 1948
La legge fondamentale alla base del nostro ordinamento troviamo proprio la Costruzione Repubblicana. Frutto dell’accordo tra diverse opinioni e correnti politiche. E secondo il giurista Calamandrei, durante la redazione del testo si ascoltarono anche le voci lontane.
Vivere in un Paese civile è frutto di quello che è accaduto nel nostro passato, le generazioni che ci hanno preceduto avevano davvero vissuto situazioni difficili e limitazioni di libertà, quindi la possiamo dire che la nostra carta Costituzionale è figlia dell’oppressione, frutto di nuova libertà acquisita.
Amiamo la Costruzione perchè è espressione di democrazia.
Perché è ancora disattesa
Purtroppo la Costruzione spesso è disattesa perchè vi è differenza tra il dettato normativo impresso sulla carta e la vita reale. Vorrei ricordare tra i principi fondamentali l’ articolo 3 che evidenzia l’eguaglianza. Al primo comma si esprime l’ eguaglianza formale: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“. Al secondo comma invece viene evidenziato il concetto di eguaglianza sostanziale: trattare in maniera differente situazioni differenti. “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“.