Terni in disaccordo: la scelta del Piazzale Berlusconi divide la comunità
TERNI, 28 GEN 2024 – L’inizio del 2024 a Terni è stato caratterizzato da un acceso dibattito riguardo all’intitolazione a Silvio Berlusconi del piazzale di fronte al nuovo Palasport. Il consigliere di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti, già lo scorso 12 giugno, lo definiva un “atto dovuto” in consiglio comunale, ancor prima della morte dell’ex premier. La giunta Bandecchi ha formalizzato la delibera all’inizio dell’anno, contravvenendo alla Legge 1188/1927, la quale stabilisce che le intitolazioni toponomastiche possono essere assegnate solo a persone decedute da almeno dieci anni, e ora si attende il nulla osta della Prefettura.
Terni non è la prima città italiana a dedicare spazi urbani a Berlusconi; Apricena, in provincia di Foggia, detiene questo primato. Dopo la morte dell’ex premier, diverse città in Italia hanno espresso il desiderio di intitolare vie, piazze, stadi e addirittura infrastrutture di grande rilevanza come il ponte sullo stretto di Messina, se mai verrà realizzato. Ventimiglia, Napoli, Monza e ora Terni si inseriscono in un fenomeno nazionale di encomi a Berlusconi, celebrando la sua figura di imprenditore, cavaliere del lavoro e ex presidente del Consiglio dei ministri, oltre che presidente di club calcistici.
Berlusconi è stato una figura estremamente divisiva e controversa. Il 10 gennaio, subito dopo la delibera, è stata lanciata una petizione su Change.org promossa da M5S Terni, lista Bella Ciao, Rifondazione Comunista e Terni Progressista contro l’intitolazione, raccogliendo finora circa 1700 firme. La Casa delle Donne ha emesso un comunicato critico, sollevando la questione se una città possa dimenticare le sue donne al punto da dedicare una piazza a Silvio Berlusconi. Camilla Annicelli, membro del direttivo di Terni Donne, ha dichiarato: “Siamo contro perché una città è formata dalle donne che la attraversano, Berlusconi ha sdoganato una serie di contenuti e tematiche estremamente sessiste e misogine”.
Parallelamente all’intitolazione a Berlusconi, sono state decise altre dediche luminose in consiglio comunale: Gino Strada e sua moglie Teresa Sarti, fondatori di Emergency, e Gastone Forzanti, dirigente dell’Avis, in un processo di compensazione.
Nel frattempo, il Pala Terni ospiterà il primo congresso programmatico di Alternativa Popolare. La polemica è cresciuta ulteriormente con una petizione online che chiede le dimissioni di Bandecchi, raggiungendo già le 21 mila sottoscrizioni dal lunedì scorso.
In un momento che dovrebbe essere di grande raccoglimento, Terni si trova spaccata in due da opinioni divergenti su un gesto simbolico che riflette le divisioni e le tensioni nella comunità.