«La Regione non può ignorare la grave situazione di incertezza segnata da pagamenti tardivi e parziali che coinvolge i tremila lavoratori calabresi dell’Abramo Customer Care. Stare dalla parte dei dipendenti e delle loro famiglie, impegnarsi per monitorare le dinamiche da cui dipende la soluzione che ne garantisca i livelli occupazionali, è un dovere che né le Istituzioni né i vertici aziendali possono eludere». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro che – a cinque mesi dalla richiesta di concordato presentato dall’azienda al tribunale di Roma e all’indomani dell’annuncio di non voler più affittare preferendo la vendita attraverso asta pubblica – assicura «piena adesione a ogni iniziativa che le segreterie regionali dei sindacati Slc-Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil intenderanno intraprendere per tutelare i lavoratori che prestano servizio all’interno della società».
«In una situazione così complessa e carica di criticità – aggiunge il consigliere regionale – di certo non aiuta l’incomprensibile silenzio del governo regionale. Lo scorso novembre ho presentato un’istanza al presidente Spirlì con cui chiedevo che venisse convocata con urgenza e alla presenza dell’Assessore al Lavoro una riunione a cui invitare i vertici dell’azienda e le organizzazioni sindacali per fare il punto sul dramma collettivo che sta travolgendo i dipendenti dei call center di Settingiano, Crotone e Montalto Uffugo».
«Ma ad oggi – conclude Pitaro – fatta eccezione per qualche messaggio di solidarietà e alcuni incontri istituzionali inconcludenti, non vi è alcun segnale rassicurante. È dunque tempo di occuparsene per far sì che una realtà imprenditoriale che incide significativamente sull’economia calabrese non solo resti in piedi ma possa svolgere il ruolo che le spetta a livello nazionale e internazionale nel settore delle telecomunicazioni».