«Licenziamento immediato con richiesta di risarcimento danni per il commissario Cotticelli reo confesso di gravi omissione di atti d’ufficio. Se la Calabria è “zona rossa” è perché non è stata messa nelle condizioni di fronteggiare in sicurezza il virus. Dal Ministro della Salute la Calabria, offesa da un commissariamento decennale spavaldo quanto fallimentare, si attende un segnale forte». È quanto sostiene il consigliere regionale Francesco Pitaro.
«Omissione di atti – prosegue Pitaro – che implica una corresponsabilità politica e amministrativa di chi avrebbe dovuto, su una materia che tocca la vita dei calabresi, vigilare (e attivarsi) efficacemente perché la Calabria avesse il Piano Covid per tempo. Di cosa si è occupato, mentre Cotticelli e “Maria” si rigiravano fra le mani il parere del Ministero della Salute, il Dipartimento Salute della Regione?».
Conclude Pitaro: «In Calabria siamo dinanzi al rischio, considerata la scandalosa ammissione del generale Cotticelli e l’inadeguatezza del servizio sanitario pubblico a fronte di un’emergenza epocale, di una clamorosa rottura del patto di fiducia fra Istituzioni, politica e società civile. Se ne esce non derubricando l’accaduto a incidente di percorso, ma con una reazione di pari rilevanza che, sanzionando chi sbaglia e anteponendo nelle nomine che si andranno a fare la competenza all’appartenenza, sia in grado di far capire ai cittadini che l’autorevolezza delle Istituzioni pubbliche non è perduta».
Leggi anche – Scandalo sanità in Calabria: anche l’arte si fa sentire (FOTONOTIZIA) -.