Putin rieletto per il quinto mandato: un’elezione segnata da controversie e proteste
La Russia ha assistito di recente alla conclusione delle elezioni presidenziali del 2024, un evento che ha confermato ciò che molti osservatori politici si aspettavano: la rielezione del Presidente in carica Vladimir Putin per il suo quinto mandato. Le elezioni, che si sono svolte dal 15 al 17 marzo, hanno visto un risultato plebiscitario per Putin, con un incredibile 87,28% dei voti a suo favore. Questo risultato non è stato privo di contestazioni e controversie.
Rielezione di Putin: contestazioni e controversie
Fin dall’inizio, l’opposizione russa aveva espresso preoccupazioni riguardo alla genuinità del processo elettorale, sospettando manipolazioni e frodi. Le proteste sono scoppiate in diverse parti del paese durante il periodo elettorale, con una delle più significative denominata il “Mezzogiorno contro Putin”, una manifestazione organizzata per dimostrare il dissenso verso il regime in atto. Questa protesta, ispirata in parte dalla visione del defunto oppositore Aleksej Naval’nyj, ha visto migliaia di persone riunirsi per esprimere il loro malcontento, anche se i loro sforzi sono stati in gran parte ignorati dalle autorità.
Secondo il Levada Center, un istituto di sondaggi russo indipendente riconosciuto come agente straniero dal governo russo, il consenso nei confronti di Putin è rimasto costantemente sopra l’80% dal 2022. L’istituto ha anche indicato che questa elevata percentuale di consenso potrebbe essere il risultato della censura e della propaganda di stato che permea la società russa. L’opinione pubblica è stata plasmata da un flusso costante di narrazioni e informazioni controllate dal governo, riducendo così lo spazio per un dibattito e una dissentire genuina.
Un’analisi condotta da “Novaja Gazeta Europe” ha gettato ulteriori dubbi sulla validità delle elezioni, suggerendo che almeno 22 milioni di voti potrebbero essere stati manipolati o falsificati a favore di Putin. Questo solleva interrogativi sulla legittimità del suo mandato e sulla genuinità della democrazia in Russia.
Con il suo quinto mandato, Putin continua a detenere un potere immenso, alimentato da una combinazione di consenso popolare genuino e controllo autoritario. L’ombra della controversia e della protesta rimane sul suo regno, mettendo in discussione la vera natura del suo sostegno popolare e la salute della democrazia russa.
Le elezioni presidenziali di marzo 2024 hanno presentato una serie di novità e peculiarità rispetto alle precedenti tornate elettorali
In primo luogo, una riforma costituzionale attuata nel 2020 ha consentito al Presidente uscente, Vladimir Putin, di candidarsi anche per questa elezione. Tale riforma ha comportato l’azzeramento dei suoi mandati esercitati a partire da quella modifica. Tuttavia, la riforma ha anche modificato il limite costituzionale di due mandati consecutivi in un limite di due mandati complessivi, permettendo al capo dello Stato di partecipare a ulteriori elezioni, compresa quella del 2024.
Inoltre, queste elezioni sono le prime elezioni nazionali dalla fine dell’invasione dell’Ucraina nel 2022. Di conseguenza, ai territori già incorporati, come la Crimea, si sono aggiunti Cherson, Zaporižžja e le due ex autoproclamate repubbliche popolari di Doneck e Lugansk, annesse unilateralmente tramite referendum. Questa tornata elettorale è anche la prima dopo il tentato golpe del Gruppo Wagner nel giugno 2023.
Dal punto di vista sociale, l’emergenza militare ha portato diversi candidati a esprimere posizioni di dissenso rispetto alla politica di Putin, seppur in modo più cauto. Ekaterina Duncova e Boris Nadeždin, tra gli altri, hanno tentato di candidarsi incarnando gli ideali delle proteste anti-belliche, ma i loro sforzi sono stati respinti.
Come nella precedente tornata elettorale, Aleksej Naval’nyj, noto oppositore filo-occidentale di Putin, è stato dichiarato incandidabile per via delle condanne a cui è soggetto. Tuttavia, durante la campagna elettorale, Naval’nyj è deceduto in circostanze che i suoi avvocati considerano sospette, aggiungendo ulteriori tensioni e polemiche al contesto politico russo.
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