“È il solito copione. Alla vigilia di ogni competizione elettorale, soprattutto se sul tavolo c’è da rinnovare la presidenza della Regione, assistiamo all’inquietante spettacolo di coalizioni confuse, spaccate, divise che si rincorrono, si sparigliano, si dividono seguendo la prassi di un malsano folclore che diventa scontata consuetudine, sulle spalle dei calabresi”. È quanto dichiara il vice presidente della Provincia di Catanzaro, Antonio Montuoro.
“Ancora una volta – prosegue Montuoro – abbiamo davanti il centrosinistra in versione mantide religiosa, prima seduce e conquista, e poi mangia i suoi uomini di punta costringendoli a gettare la spugna, esausti e affranti dal gioco delle tre carte. Salvo poi inseguire il nome ‘pesante’ della nomenclatura che sistema al meglio le pedine nello scacchiere nazionale”.
“Dall’altro lato – dichiara il vice presidente della Provincia di Catanzaro – la coalizione civica ben assortita da De Magistris e Tansi, talmente variegata da non trovarsi d’accordo su nulla, se non sulla conclusione di separarsi. E su tutto incombe la necessità di chiudere accordi romani, come quelli che si rincorrono tra Pd e Cinquestelle, mettendo tra le priorità tutto e il contrario di tutto, tranne le istanze del territorio che è senza un governatore da ottobre e ha affrontato la pandemia e quello che ha comportato, dal punto di vista sociale ed economico, senza un Consiglio regionale nel pieno delle sue funzioni”.
“Davanti a questo quadro desolante – dichiara Montuoro – non resta che sollecitare il centrodestra, che ha la forza e la credibilità per farlo, di accelerare nella ufficializzazione del candidato alla presidenza della Regione della coalizione che deve raccogliere l’importante eredità della compianta Jole Santelli”.
“Mettere un punto sul nome del candidato – secondo Montuoro – significa affrontare con la lucidità e la determinazione necessarie il tema fondamentale del programma: non bastano i nomi, serve una visione della Calabria che vogliamo”.
“Dalle infrastrutture ai trasporti, dal turismo all’agricoltura, alla questione della sanità: i calabresi – conclude il vice presidente della Provincia di Catanzaro – hanno bisogno di sapere che c’è una classe dirigente che lavora e si muove nella direzione della normalizzazione di questa terra che affanna e indietreggia sempre di più. Servono le idee su cui far camminare gli uomini per andare lontano. I calabresi meritano di avere un futuro su cui sperare e il centrodestra ha la forza e il senso di responsabilità per far guardare al domani con rinnovata fiducia”.