Riccio: “Abramo metta a disposizione Palazzo De Nobili per nuova sede Tar Calabria”

Palazzo De Nobili
Palazzo De Nobili, Comune di Catanzaro

Che Catanzaro sia una città “particolare” lo hanno capito ormai tutti. Una città violentata urbanisticamente e distrutta architettonicamente nel silenzio generale. Tutto viene fatto alla luce del sole. Tutto si consuma tra l’apatia dei catanzaresi che, probabilmente, hanno capito che, alla fine, nelle stanze dei bottoni ai pupari interessa veramente poco del futuro di Catanzaro e del suo centro storico. Nemmeno il tempo di metabolizzare la chiusura di diverse attività commerciali che arriva la doccia fredda del trasferimento del TAR Calabria in una zona periferica rispetto al cuore nevralgico della città. Hanno perfettamente ragione gli avvocati Alfredo Gualtieri e Oreste Morcavallo a protestare contro questa scellerata decisione. Anche perché non si capisce a chi gioverebbe l’ennesimo trasloco in altro sito del TAR Calabria. A maggior ragione adesso che si stava realizzando la cosiddetta cittadella giudiziaria. Tant’è che il Sindaco Abramo aveva giustificato la cessione gratuita alla Procura della Repubblica di un immobile di pregio come il Complesso Monumentale dell’Osservanza proprio per questo motivo. Tutto aveva una “logica”, un disegno organico, ma se questo disegno inizia a perdere degli elementi essenziali come il TAR, allora tanto logica la visione del Sindaco Abramo non era. Perché il primo cittadino rimane silente davanti all’ennesima scelta scellerata di spostare una struttura così importante lontano dalla cittadella giudiziaria e fuori dal centro storico? Come mai la deputazione catanzarese non interviene? E come mai i colleghi consiglieri rimangono muti e immobili? Tutto è molto strano. Eppure il bando di evidenza pubblica era chiaro: il TAR doveva essere ubicato “nella zona centrale di Catanzaro, non distante dagli uffici delle autorità locali, dagli altri uffici giudiziari…”. Invece il TAR verrà realizzato in una zona non proprio centrale, lontano da tutti gli uffici principali e, in particolare, lontano dagli uffici giudiziari e da quei servizi essenziali come la metropolitana di Catanzaro che proprio nei pressi della cittadella giudiziaria ha una fermata e una grande area parcheggio come quella del Musofalo. Insomma, verrà realizzato tutto il contrario di quanto avrebbe dovuto realizzarsi secondo quanto prevedeva il bando pubblico. E allora diventa facile pensare che tutto questo immobilismo sia dovuto al fatto che il TAR Calabria verrà realizzato in un immobile dell’Arcirdiocesi Metropolita di Catanzaro. In poche parole nessuno vuole “guastarsela” con il Vescovo e la Curia catanzarese. E se oggi va via il TAR Calabria, domani magari prenderà la stessa strada la Corte dei Conti. Perché se non si interrompe ora questa emorragia che sta interessando il centro storico, domani sarà troppo tardi. Il TAR Calabria deve essere ubicato nei pressi della nascente cittadella giudiziaria. Possibile che con 11 milioni di euro a disposizione non si può trovare una soluzione alternativa? Da parte mia solleciterò personalmente la deputazione catanzarese, voglio capire cosa hanno intenzione di fare i vari Onorevoli di questa città. E a questo punto invito il Sindaco Abramo a mettere a disposizione del TAR Calabria Palazzo De Nobili. In questo modo il Primo Cittadino dimostrerebbe con i fatti che vuole veramente salvare il centro storico di Catanzaro dalla sicura desertificazione.