Riccio, Comune: “Burocrazia offline, ma il sindaco che fa?”

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Eugenio Riccio, consigliere comunale Catanzaro

Comunicato stampa del consigliere comunale di Catanzaro, Eugenio Riccio

E’ la burocrazia la buccia di banana sulla quale sempre più spesso cade l’amministrazione Abramo, con conseguente scivolone del sindaco che, impegnato i mille altre cose, pensa, giustamente aggiungo, che alcune cose funzionino de plano, e invece no.

Il problema vero non sono i giochi di Villa Trieste, di cui comunque un’intera comunità è stata privata, non sappiamo se a beneficio di altre comunità. Atto che comunque in una città normale sarebbe stato già segnalato alle autorità competenti.

Il problema non è imbattersi in ditte più o meno affidabili, purtroppo il mercato è questo e i rischi ci sono.

Il problema vero è che la stazione appaltante, leggi Comune di Catanzaro, leggi funzionari e dirigenti incaricati di seguire il procedimento, in due anni non si siano accorti che in Villa non c’era alcun operaio a lavoro e men che meno alcun cantiere aperto.

Il problema è che la burocrazia si affida a mail e qualche sporadica telefonata per rintracciare una ditta affidataria di cui dovrebbe sapere tutto , e nel caso qualcosa sfuggisse, dovrebbe rivolgersi a chi di competenza, stante il fatto appunto, che la ditta aveva portato via qualcosa che apparteneva all’amministrazione.

Ma ribadisco, il punto non è il caso specifico.

Questa è solo la punta dell’iceberg di una situazione che il sindaco denuncia, ma che non fa nulla per risolvere.  Perchè non basta spostare, rimuovere, cambiare dirigenti e funzionari.

I responsabili devono pagare di tasca propria. Ma non per un intento punitivo o vessatorio ma perchè il danno creato in questo, ma come in molti altri casi, ad una comunità non può tradursi anche nella beffa che venga scontata da una cittadinanza ignara che si trova a pagare lo scotto dell’incompetenza di una burocrazia , oltre a salatissimi tributi a fronte di inesistenti servizi.