Il Consiglio dei Ministri ha approvato una riforma fiscale che riscrive completamente il sistema tributario attuale varato negli anni ’70.
Prevede la semplificazione e la riduzione della pressione fiscale, la promozione degli investimenti e delle assunzioni e l’instaurazione di un dialogo mirato tra contribuenti e amministrazione finanziaria.
La lotta all’evasione fiscale diventa preventiva e non più repressiva, grazie all’istituzione del concordato preventivo biennale e al rafforzamento dell’adempimento collaborativo. Inoltre, le nuove regole definizione una riduzione dell’Irpef da 4 a 3 aliquote, garantendo equità orizzontale, razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema Irpef, la revisione delle agevolazioni fiscali e l’ equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti e pensionati.
Per le imprese, invece, è prevista una riduzione dell’attuale aliquota Ires per chi investe o assume e una graduale eliminazione dell’Irap.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato la nuova organizzazione del MEF, che prevede un nuovo dipartimento dell’Economia e uno del Tesoro, entrambi con un consiglio tecnico-scientifico di esperti.
Inoltre, al dipartimento della Ragioneria è stato istituito l’ispettorato generale del Pnrr, che si occuperà della gestione, del monitoraggio e della rendicontazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La riforma fiscale entrerà in vigore entro 24 mesi dall’approvazione della legge delega. Per quanto riguarda le imprese è prevista una riduzione dell’attuale aliquota Ires per chi investe o assume. Ci sarà anche una graduale eliminazione dell’Irap.
“E’ un passaggio importante – ha dichiarato Giorgetti – che va nella direzione della razionalizzazione del sistema coerente con i nuovi tempi dell’economia e in linea con il nuovo approccio europeo”.
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