«I governi centrali in tutti questi anni non hanno saputo frenare lo strapotere della Ndrangheta con il loro atteggiamento sprezzante e colonialistico verso questa regione. La Calabria è diventata una palestra per le carriere , una vetrina , ma non un luogo dove la politica investe a medio termine, al netto delle gravi responsabilità locali che pure ci sono. L’ultimo episodio in questo senso è il balletto tragicomico dei vari commissari, con la grottesca promozione a un neo ‘supervisore’ della salute dei calabresi , il dottor Zuccatelli, convinto negazionista, in una regione che poi il Governo colloca di imperio fra le regioni rosse. Poi se qualcosa non funziona si può sempre dire che è colpa delle mafie, come hanno già detto alcuni politici mettendo le mani avanti ». Lo ha dichiarato Klaus Davi.