La sanità ai tempi del coronavirus
La vicenda della casa di cura domus aurea di Chiaravalle desta preoccupazione per le perdite di tanti poveri e ignari anziani che passeranno a miglior vita ma anche per le modalità, la tempistica e le scelte adottate in una struttura che fino a tre mesi fa era considerata un’eccellenza e ora addirittura parrebbe essere “non a norma” aldilà del problema del momento. Sarei curioso di sapere se la struttura oltre ad essere “autorizzata” è anche “accreditata” perché in tal caso gli utili di esercizio, in base ai protocolli regionali, sono tali e tanti che comprare presidi e/o attrezzature idonee al momento da parte del titolare non sarebbe stato affatto un problema e capire anche se la stessa era dotata di un piano di controllo gestionale e un organismo di vigilanza interno come previsto dalla normativa nazionale ed obbligatori perché i sistemi di tutela interni e di prevenzione partono tutte dalla capacità di autogestire anche le emergenze perché quando si svolgono attività di questa importanza sociale bisogna essere pronti ad affrontare anche epidemie, contagi, terremoti, smottamenti e quant’altro almeno sulla carta ma qui neanche sulla carta da quello che sta emergendo e bisogna arrampicarsi all’eroismo degli Oss, infermieri, educatori che rischiano la loro pelle per neanche 1000 euro al mese. E capire allo stesso modo se nel corso degli anni sono mai stati fatti controlli ispettivi dal dipartimento della sanità e se le autorità comunali hanno fatto il loro dovere considerata la funzione di ufficiale sanitario in testa al sindaco. Interrogativi ai quali nel prossimo futuro qualcuno dovrà dare risposte.
Ecco ad ogni buon conto la prova che il commissariamento della sanità calabrese in tutti questi anni non ha prodotto nulla, facendo solo danni su danni e oggi ne stiamo vivendo ancora una volta i frutti marci. La politica deve essere gestita dalla politica, sicuramente quella onesta e umile, e da chi è stato demandato a farlo ed un commissario che non si è neanche pronunciato sul problema mi fa preoccupare tanto quanto le vite perse perché vuol dire che non stiamo imparando nulla da questa grande lezione. Credo che siamo davvero all’ultima chiamata.