Il Governo si attivi con urgenza a ristorare i Comuni montani rimasti esclusi dall’elenco con il quale il Ministero dell’Economica dopo aver eliminato l’IMU su una specifica tipologia di fabbricati non ha parimenti provveduto alle erogazioni per ristoro della perdita di gettito a seguito della rideterminazione delle rendite dei fabbricati.
Dal 1° gennaio 2016 con la nuova Legge di Stabilità, spiega Santacroce, esponente di Forza Italia e già amministratore comunale nella presila catanzarese, la determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolare, censibili nelle categorie catastali dei gruppi D ed E (“imbullonati”), è effettuata, tramite stima diretta, tenendo conto del suolo e delle costruzioni, nonché degli elementi ad essi strutturalmente connessi che ne accrescono la qualità e l’utilità, nei limiti dell’ordinario appressamento.
Tutto ciò è stato stabilito al precipuo scopo di ridurre l’onere dei relativi tributi locali e più nel dettaglio IMU e TASI. A questo punto accade che il Governo nel calcolare il ristoro spettante ai Comuni e farne un elenco dettagliato ha completamente omesso di inserire molti comuni calabresi e tra questi la quasi totalità dei Comuni della presila catanzarese e crotonese (Da Albi a Taverna, Magisano, Carlopoli, Soveria Mannelli, Decollatura, Sorbo San Basile, Fossato Serralta, Pentone, Tiriolo, Cerva, Cicala, Gimigliano fino a Mesoraca e Petilia Policastro e tanti altri ancora) che per la particolare tipologia di fabbricati interessati alla vicenda, i cosiddetti “imbullonati”, ovvero macchinari e impianti ancorati al suolo o incorporati nella costruzione ma che, allo stesso tempo, possono essere smontati o trasferiti, avendo subito un gravissimo danno economico, avrebbero dovuto ricevere un importante fonte di ristoro stando alla nuova norma.
La gravità del fatto è però legata all’assoluta indifferenza del Governo che non ha mai inteso integrare questo elenco e consentire ai Comuni rimasti esclusi di poter beneficiare del bonus da erogare ogni anno dal 2017.
Sappiamo tutti le condizioni in cui versano i Comuni presilani e della necessità di recuperare somme, se poi eliminati l’IMU e la TASI su alcuni fabbricati li lasciamo senza alternative, significa condannare definitivamente questi territori.
A questo punto, conclude Santacroce, va portata avanti una battaglia di equità e giustizia e investirò i parlamentari di Forza Italia allo scopo di interrogare il Governo per restituire il maltolto e non discriminare questi piccoli comuni.
In molti casi parliamo di diverse decine di migliaia di euro che rappresentano una fetta importante se non determinante del bilancio comunale.
L’augurio è che il Governo si renda conto del grave errore commesso e metta subito ripiego al problema.