«Apprezzo molto l’impegno per la legalità annunciato dal nuovo commissario Guido Longo. Allora si rinnova la speranza dei calabresi, in un momento di gravissima difficoltà che non avevamo mai vissuto nella nostra terra». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, alla Camera componente della commissione Sanità.
La legalità si fa con le azioni e gli atti
«Il commissario alla Sanità regionale – prosegue il parlamentare del Movimento 5 Stelle – ha aggiunto che la legalità si fa con le azioni e gli atti, non con le parole. Concordo in pieno e già da ora sono disponibile a collaborare con lui a capofitto. È essenziale lanciare subito dei segnali, a partire dal risarcimento alla famiglia Scutellà per la morte del piccolo Flavio, che dal 2007 non ha ancora avuto giustizia, malgrado la condanna definitiva dei sanitari che ne causarono la morte per imperdonabili ritardi. C’è poi da risolvere il problema, ignorato da tutti i predecessori di Longo, del corrispettivo regionale che la Regione dà al policlinico universitario di Catanzaro in mancanza di protocollo d’intesa valido. Nello specifico, l’ultimo, mai rinnovato, è scaduto nel 2008. Peraltro il corrispettivo in questione è di decine di milioni superiore a quanto consentito dalle norme».
«Riportare la legalità in questa vicenda – precisa il deputato – è uno dei compiti specifici che il consiglio dei ministri ha riassegnato al nuovo commissario, grazie alle battaglie storiche del Movimento 5 Stelle».
Fermare la Regione su iniziative di rete Covid
«Ancora, occorre – continua il parlamentare – fermare le forzature della Regione sulla rete Covid, visto che a riguardo è il commissario del governo, e non il sostituto presidente Nino Spirlì, a dover dettare la linea e a coordinare i commissari delle aziende del Servizio sanitario regionale, posto che non si comprende su quali basi e con quali garanzie la commissaria dell’Asp di Cosenza stia attivando posti Covid, peraltro senza informare i rappresentanti delle istituzioni locali. Bisogna, in proposito, capire anche quale sia il ruolo del dirigente Antonio Belcastro, alla luce del quadro normativo sulla gestione dell’emergenza sanitaria».
«Infine – conclude Sapia – c’è da verificare al più presto l’assegnazione di primariati a professionisti che, secondo le carte disponibili, non avrebbero i requisiti per svolgere il loro incarico e ad altri che l’avrebbero ricevuto in posizione di dubbia conferibilità».
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