Oltre due ore e mezzo di confronto sui principi di autonomia, sussidiarietà e unità nazionale. Le differenze tra le Regioni a Statuto ordinario e le Regioni a Statuto speciale e quanto siano cambiate le prassi e gli spazi legislativi dal 2001 in poi, anche attraverso le sentenze della Corte Costituzionale. Quest’anno le Regioni a statuto ordinario compiono 50 anni ed è un dovere proiettarsi nei prossimi 50 indicando una rotta. I rappresentanti delle Sardine hanno posto quesiti e temi rilevanti con la chiarezza e la semplicità di una forza civica e sociale.
Dalla lotta alle diseguaglianze, all’impegno per le aree interne e le aree di montagna a rischio spopolamento. Dalla perequazione infrastrutturale alla perequazione dei servizi passando per una moderna stagione di responsabilità amministrative dei livelli più vicini ai cittadini. Il disegno di legge quadro esposto oggi impone il rispetto di tutti gli articoli della costituzione correlati al 116. Dal 114 al 119 avendo come stella polare l’articolo 3 che impone allo Stato di rimuovere ogni ostacolo di ordine economico e sociale.
Il DDL quadro è una cintura di sicurezza al Paese che obbliga in sede di intesa istituzionale il rispetto di tutta la Costituzione. Su questi principi il Parlamento presto avvierà un confronto sulla proposta del Governo e sarà particolarmente utile ottenere in sede di audizioni parlamentari il contributo di tutte le parti sociali che hanno partecipato alla concertazione e di movimenti civici come le Sardine che oggi hanno arricchito con le loro domande il confronto.
“Ho dato la mia disponibilità al confronto anche sui territori, partiamo dalla Calabria”. Lo scrive su Facebook il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, al termine dell’incontro con le Sardine.