Scandalo Gettonopoli: come l’onestà (non) paga

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Gettonopoli, onestà in politica
Potremmo dire: dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti!La più grande tragedia di questi tempi, non è nel clamore chiassoso dei cattivi, ma nel silenzio spaventoso delle persone oneste.” Così, invece, Martin Luther King si esprimeva riguardo l’onestà dell’uomo che è, al contrario, troppo spesso vittima di sé stesso, della propria ingordigia.

Gettonopoli un’eco italiana

A Catanzaro, si sa – lo sa tutta Italia ormai – che un terremoto ha travolto il Consiglio Comunale. Le stanze di Catanzaro vedono su 32 consiglieri ben 29 indagati per lo scandalo “gettonopoli” che ha una triste risonanza mediatica. Infatti, anche La7 si è occupata dello scandalo. Durante la trasmissione televisiva Non è l’Arena, Massimo Giletti, senza andare troppo per il sottile, ha avuto uno scontro verbale con il Presidente del Consiglio di Catanzaro, Marco Polimeni, proprio qualche giorno prima della manifestazione a sostegno di Gratteri. In una sorte di medaglia a due facce, e a colpi di pixel si consuma la lotta tra il bene e il male, tra chi è indagato e chi persegue in nome della legge. Ed è l’immagine che Catanzaro sta proiettando di sé, all’Italia e a chi non conosce bene la sua storia, che non va giù. Catanzaro è fatta anche di persone perbene che non si riconoscono in alcuni personaggi, politici e non, e che sono ben lontane dal concetto di disonestà.

Si potrebbe iniziare dal bello: dall’onestà

“Calabria Magnifica” è nata per raccontare il bello di questa regione, poi però ci si perde nella cronaca che non è edificante. E stavolta si vorrebbe raccontare qualcosa di diverso, proprio perché “Magnifica”, elogiare ciò che è positivo e che andrebbe almeno sottolineato. Nella vicenda che si sta svolgendo all’interno del Comune di Catanzaro, non c’è bellezza, non c’è la forza di una Regione che combatte e si vuole rialzare. La cronaca legata alla politica catanzarese anima i cittadini, li indigna e ancora oggi questi restano delusi anche da chi lo si credeva diverso. Onesto. Ecco. Per quanto possa essere flebile e silenziosa l’onestà, perché non farla presente, comunque? In realtà andrebbe urlata. Va detto che di fronte a uno scempio di disonestà, anche se è solo una barchetta in un lago, quella piccola parte onesta esiste e sopravvive alle onde! Se è vero che tantissimi consiglieri si stanno dimettendo per “disonestà” o presunta tale, perché non citare i consiglieri che non sono stati indagati? Perché non parlare di chi resiste a dare le dimissioni proprio perché non coinvolto nello scandalo? Parliamo di Roberto Guerriero,  ad esempio. Oppure parliamo di Marco Polimeni. È vero, non ha rubato, ma avrebbe potuto dare un’immagine diversa della Calabria una volta in TV, quando tutta Italia lo stava vedendo.  Parlare di quelle persone che dalla Calabria vanno via. Dare voce a chi di onestà vive. Guerriero, pare abbia preferito dimettersi comunque, ma è fuori dalle vicende.

Controcorrente

Bene. Noi oggi vogliamo essere “scapigliati”, irrispettosi della cronaca, vogliamo far parte degli irregolari in un web dove spesso è più citato chi ruba rispetto a chi percorre la strada più silenziosa dell’onestà. Non vogliamo ora citare i nomi di chi è coinvolto in questa triste storia, parliamo invece di chi, nella bufera, non ha proferito parola, ma nella sostanza è un po’ un eroe senza spada. Perché nessuno parla di chi ha mantenuto i suoi impegni e non ha perso la faccia?

Un uomo vale quanto la sua parola

Nelle ultime elezioni regionali i politici hanno raccolto un tot numero di preferenze. Cioè: delle persone sono uscite da casa, sono entrate in un gabbiotto e li hanno votato; hanno creduto in loro e oggi possono dire di non avere sbagliato. Vi pare poco? O forse portano in altri contesti? Forse sì, ma non è quello il punto Perché nello scenario politico mondiale ci saranno altri calabresi silenziosi. Ci si dovrebbe occupare di queste persone, riempire pagine di giornali e regalare speranza. Perché il mondo, non solo Catanzaro, ha bisogno di credere in qualcosa. Qualcosa di positivo, che non ci riporti sempre nel pessimismo cosmico, ma invece ci faccia atterrare su una realtà che è tangibile. È possibile navigare nell’onestà. Allora, partiamo da personaggi come chi non ruba. Proviamo a trovare altri politici, uomini e donne, a Catanzaro, a Roma, nel mondo.

Quindi, l’onestà deve pagare

Sicuramente, in vicende tanto squallide e poco edificanti che spesso si recitano sul palco della politica, c’è sempre una voce fuori dal coro che non vuole unirsi all’orchestra e all’ultimo valzer. Il futuro esiste. Catanzaro, e la Calabria tutta, non è una città o una regione delle quali vergognarsi. Raccontiamo, e noi oggi ci stiamo provando, a far vedere una faccia nuova della Calabria, quella meno urlante, quella meno protagonista. La Calabria dei “onesti”. Noi apparteniamo a quella e il mondo deve saperlo. Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.” Lo diceva anche Margaret Mead e noi ci crediamo pure.