Dalla sconquassata e in alcuni punti esilarante nota degli allievi di Merante, “mascherati” da capigruppo di maggioranza, si nascondono delle grandi verità che è bene sottolineare e mettere in evidenza. Innanzitutto si intuisce perché la maggioranza e soprattutto gli allievi di Merante, non vogliono la diretta web dei consigli comunali. Emergerebbe evidente lo spessore intellettuale tra le dichiarazioni a mezzo stampa (di livello degli addetti stampa) e gli interventi verbali diretti in consiglio (al pari del muto di Zorro o di cettolaqualunque)!
E’ evidente, inoltre, la guerra interna fratricida in vista della scelta del successore alla poltrona di Abramo, visto che gli accordi sono saltati dopo la debacle del 4 marzo. Da una parte il gruppo di Catanzaro da vivere che chiede il mantenimento degli accordi in vista dell’alleanza nata prima delle comunali del 2017, dall’altra Forza Italia che rivendica la leadership del centrodestra catanzarese che passa anche dalla poltrona di primo cittadino, per accontentare i desideri e gli appetiti di qualche delfino di lungo corso.
Un progetto che comincia a scricchiolare sotto lo sgomitare dei potenziali pretendenti, e dalla presa d’atto di una probabile alleanza, politica, culturale e sociale tra Nicola Fiorita e Sergio Costanzo. Accordo che ha provocato il panico nella maggioranza, e gli attacchi di questi giorno ne danno una piena conferma. Smarrimento non solo per la forza elettorale che i due movimenti rappresentano, ma anche per l’orientamento oggettivo e soggettivo dei cittadini più orientati a dare la loro fiducia alle liste civiche e non ai partiti tradizionali, ridotti ormai a contenitori vuoti più simili a scatole cinesi. Formazioni che resistono al sol fine di mantenere prebende, privilegi e poltrone, sfuggendo da quei luoghi di confronto sociale che ti danno gli indirizzi per affrontare al meglio la rivoluzione globale dei tempi 3.0.
E’ chiaro che il vero competitor,mi si passi il termine, per il futuro del centrosinistra saranno i movimenti civici presenti in città a indicarlo, Non a caso non viene mai citato o accostato al PD perché fino a oggi la presenza dei democratici in città non è stata percepita.
Saranno 4 anni da incubo, per gli yes man o i giovani rampanti aspiranti sindaci, i quali, trascorreranno nello sconcerto più assoluto i giorni che li separano dalla prossima tornata amministrativa, sapendo che c’è già chi lavora solo per il FARE e per CAMBIARE!
Sergio Costanzo Capogruppo Doc