Alle urne si è presentata solo una parte dei calabresi, parliamo solo del 44,3% di residenti nella regione Calabria. Il resto è rimasto a casa o ha preferito una gita al mare o – ancora – ha esercitato un voto di protesta. Quasi 56 persone su 100 non si è espressa. Il fatto dovrebbe dire qualcosa in più.
Intanto, quelli che si sono presentati con in mano la tessera elettorale hanno deciso per tutti e la maggioranza di questi ha votato per Jole Santelli. Scegliendo, non solo la coalizione del centro-destra, ma per la prima volta una donna alla guida della Regione Calabria. Infatti, la Santelli è la prima donna governatrice nella storia della nostra regione.
Chi è Jole Santelli
Cosentina di nascita e romana di adozione, avvocato, deputata e coordinatrice di Forza Italia in Calabria da cinque anni, ha l’appellativo di “pasionaria azzurra“. Recentemente, è stata al centro del gossip politico per la battuta, giudicata sessista, di Silvio Berlusconi il quale, durante la campagna elettorale in terra calabra, ha dichiarato che con la Santelli non ha mai fatto sesso. Le polemiche sono state contro anche la stessa Santelli perché non avrebbe reagito all’uscita poco felice.
La Santelli ha vinto rappresentando sei liste del centro-destra: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Santelli presidente, Udc e Casa della libertà.
Di fatto, però, questo risultato consolida Forza Italia all’interno degli equilibri del centrodestra, che ultimamente sono stati a favore della Lega e di FdI.
La Santelli ha esordito in politica nel 1994, entrando in Forza Italia. Nel 1996 ha iniziato a collaborare con l’ufficio legislativo del partito di Silvio Berlusconi.
Ha ricoperto l’incarico di sottosegretario alla Giustizia (dal 2001 al 2006) nel secondo e terzo governo Berlusconi, e sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali (da maggio a dicembre 2013) nel governo Letta.
A fianco al sindaco Mario Occhiuto, è stata vicesindaco e assessore alla cultura al comune di Cosenza, scavalcando lo stesso Occhiuto durante la corsa per le regionali. La candidatura di Occhiuto ha trovato uno stop per un veto posto dalla Lega e questa esclusione aveva causato una spaccatura all’interno di FI, ricucita per “il bene comune”.
Attualmente, è vice presidente della Commissione parlamentare antimafia e ha come persona fidatissima la sorella Roberta, che ha inserito anche dentro il Comune di Cosenza, che la segue dappertutto, anche a Roma. A Cosenza, nel 2016, c’è stata una polemica a questo riguardo da parte di alcuni cittadini che non hanno gradito “l’imposizione”.
La malattia e la scelta di curarsi in Calabria
La nuova presidente ha 51 anni e recentemente ha raccontato anche della sua malattia a Il Fatto Quotidiano che l’ha fatta tentennare sulla possibilità di accettare o meno la candidatura offerta da Silvio Berlusconi.
“Non ho mai nascosto la mia malattia, qui in città tutti sanno, non voglio neanche però che essa mi perseguiti. Spero di parlare con lei anche di quel che ho in mente per la Calabria. Io sono in cura presso il reparto di oncologia di Paola. Da noi ci sono medici eccellenti.“
Il programma della Santelli per la Calabria
Il programma elettorale punta molto sullo sviluppo della bioeconomia e dell’economia circolare per creare nuove opportunità di lavoro. Per la sanità, punto nevralgico della regione, l’obiettivo è quello di ridurre le liste d’attesa e potenziare la rete dell’emergenza.
Il programma elettorale completo.
Un esercito di non votanti
Intanto, le promesse sono state fatte, vedremo se saranno mantenute e con quali benefici per i calabresi che hanno creduto in lei, ma anche per chi ha votato gli avversari o per chi avrebbe voluto altri, rimanendo a casa. Infatti, resta importante il fatto che oltre il 50% dei calabresi non si è presentato alle urne e – di fatto – è il primo partito di vincitori “sconfitti” che vive di sfiducia nei confronti della politica locale e nazionale. Gente che non crede nel cambiamento e nella classe politica e che però nella sostanza non fa nulla per azionare una svolta.
La Calabria resta una terra difficile per chi ci vive e per chi sceglie di lasciarla. Vedremo se la Santelli sarà capace di convincere giovani e meno giovani a rientrare e a produrre nella loro terra di origine. Vedremo se saprà dare un’immagine diversa al mondo intero e se per esempio, sarà in grado di sponsorizzare bellezze e storia.
Sicuramente, la vittoria del centro destra e il rientro così determinante di Forza Italia che era stata data per morente è stata possibile grazie allo “scempio” fatto dal centro sinistra in questi anni. Una vittoria regalata su un piatto d’argento a chi non aspettava altro che la mossa falsa. E in questa campagna elettorale di sbagli ne sono stati fatti. Tant’è che il trionfante M5S è praticamente defunto sotto i colpi della inettitudine e il centro sinistra zoppica, indeciso ancora su quale strada percorrere.
Vincitori. Chi vince è anche la Lega. Tanto temuta e screditata nei social proprio dai calabresi offesi per frasi e teatrini, la Lega di Salvini ha risposto all’interno della coalizione vincente con un gesto alla Alberto Sordi ai lavoratori.
La realtà, per quanto possa sembrare diversa, è un po’ gattopardesca. In realtà, siamo ripiombati nel 1994, con buonapace di chi da oggi è un calabrese con la felpa eil mojito.
Ma non si può sicuramente giudicare a priori. Sarebbe un pre-giudizio. Saranno i fatti a parlare se è stata fatta la scelta giusta nella cabina elettorale. La realtà tanto è dietro l’angolo.
Resta da capire perché il 55% non ha scelto. Forse, se fossi un politico inizierei da questo dato. O forse no. Un po’ qualunquisticamente, i politici non hanno mai voluto capire i motivi dell’astensionismo, perché dovrebbero farlo ora che gridano alla vittoria schiacciante indossando una corona d’alloro?