“La mancanza di opportunità lavorative adeguate può comportare la decisione di migrare all’estero. Fenomeno in crescita negli ultimi anni: da 40 mila del 2008 a quasi 115 mila persone nel 2017”. Quindi in meno di dieci anni le fughe sono quasi triplicate. (Fonte Ansa)
Il Regno Unito resta la meta preferita da tantissimi giovani, anche calabresi, in cerca di un futuro dignitoso.
Secondo referendum sulla Brexit
Con questo scenario tutto italiano, si apre un nuovo fronte in UK. Corbyn, a sorpresa, ha dichiarato di volere presentare un nuovo referendum per la permanenza in Europa. Il perno principale sarà quello dello stallo in cui il Regno Unito si trova. Il precedente referendum dove aveva vinto il ‘leave‘ sta creando insicurezze su negoziati e pentimenti di chi si era dichiarato contrario al ‘remain‘.
Attualmente il partito di Corbyn, i Labour, sta vivendo una crisi dettata proprio dalla Brexit. Probabilmente potrebbe anche questa la causa di una scelta così inaspettata. Ma non solo, con una scelta simile, si potrebbero superare anche i problemi con l’Irlanda del Nord.
Non sarà una facile che venga accettato poiché tanti politici non vorranno perdere i voti di chi ha votato per la Brexit e in più costituirebbe una delegittimazione del referendum precedente. Il Paese è dunque diviso tra chi vorrebbe una seconda consultazione e chi, invece, vorrebbe mantenere la promessa a chi è ancora a favore del Leave, sebbene l’uscita dall’Europa, posticipata al 2021, sia lenta e macchinosa.
Il contesto
Fatto sta che tante aziende e milionari stanno scegliendo di andare fuori dal Regno Unito per paura dell’isolamento e per paura di pagare più tasse una volta fuori dal contesto Europeo.
Certo, l’incertezza e la mancanza di linee chiare non aiuta a fare delle scelte per l’attuale Governo con a capo la May che attualmente sta percorrendo la strada di un’uscita soft, la Deal, con non molte polemiche per chi vorrebbe una Hard Brexit anche con No Deal.
I giovani socialisti decideranno le sorti del Regno Unito?
Chi sarà l’ago della bilancia sono i giovani che non si sono espressi al primo referendum (la percentuale è stata solo del 36%) e che sarebbero per il Remain. Corbyn è attualmente confortato dai dati che vedono un aumento dei giovani tra i progressisti che si sono schierati contro la scelta del Leave. Forse stavolta, se ci sarà una seconda consultazione, potrebbero definire meglio le sorti di un Paese in balia di dissidi tra progressisti e conservatori, e tirare fuori dall’imbarazzo la leadership politica britannica.
Annamaria Gnisci