Secondo banco di prova dell’attuale Governo. Dopo le elezioni abruzzesi ora tocca alla Sardegna dove si sente il peso della protesta dei pastori sul prezzo del latte visto che è saltata la trattativa con il Governo e dove non mancano le polemiche soprattutto per i tweet e i post di Matteo Salvini il giorno del silenzio pre-elettorale.
Mancano poche ore: si potrà votare fino alle 22 di oggi e i risultati saranno disponibili già domani, non essendoci il ballottaggio.
I nomi candidati principali
I candidati per le regionali sono sette: Christian Solinas per il centrodestra, del Partito Sardo Azione molto simile alla Lega ed è supportato dalla Meloni e da Berlusconi; Per il centrodestra c’è Massimo Zedda, due volte sindaco di Cagliari, il PD lo sostiene nonostante non ne faccia parte, e anche molte liste civiche lo appoggiano; per il Movimento 5S, si presenta Francesco Desogus che ha vinto le regionali dei 5S.
A seguire, liste civiche con Paolo Maninchedda, Vindice Lecis, Mauro Pili e Andrea Murgia.
In totale sono 24 liste e 1.440 candidati per un totale di 1.470.463 adulti votanti.
Percentuali importanti
Il turno è unico e prevede la maggioranza relativa per un totale di 60 seggi. Non c’è il premio di maggioranza se si ottiene meno del 25% dei voti. Si può, però, dare un voto disgiunto, cioè: si può votare un candidato e un partito, ma anche una lista differente. Lo sbarramento va dal 5% per le liste non coalizzate al 10% per le coalizzate.
Il risultato non è molto prevedibile.
Dai sondaggi, si pensa che a essere avvantaggiato sia Solinas, a seguire il centrosinistra e i 5S.
La percentuale dei votanti, fino alle 12 di oggi, non ha superato il 17%. Un po’ di più rispetto alle precedenti. Cinque anni fa l’affluenza è stata del 52% e, alla stessa ora, aveva votato poco più del 14%.
Annamaria Gnisci