Il Procuratore Gratteri rivela: ‘Hai sposato un uomo morto’ | Una storia di amore e determinazione
NAPOLI, 11 GEN 2024 – In una recente intervista concessa ai microfoni di Kiss Kiss Napoli, il Procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, ha rivelato dettagli intimi della sua vita, tra pericoli e impegno sociale. La sua storia inizia nel lontano 1989, quando Gratteri, all’epoca Giudice Istruttore a Locri, già si trovava immerso in indagini cruciali riguardanti il narcotraffico e i legami tra mafia e politica.
Il Procuratore ha raccontato di aver ottenuto una scorta proprio in quegli anni, quando la sua fidanzata fu vittima di un attentato. Alle 2 di notte, colpi furono sparati contro la casa della sua compagna, mentre una voce dall’oscurità le sussurrava parole minacciose: “Hai sposato un uomo morto.” Nonostante questo oscuro avvertimento, la fidanzata decise di perseverare nella relazione, che in seguito si trasformò in un legame duraturo e consolidato: “Oggi è mia moglie, ed io ho continuato a fare il magistrato.“
Oltre ai rischi personali affrontati, Gratteri ha condiviso il suo impegno a parlare ai giovani, cercando di essere un punto di riferimento e di orientamento per chi si trova a navigare le acque turbolente dell’adolescenza. Il magistrato ha sollevato una critica nei confronti della società attuale, sottolineando come la frenetica corsa verso l’egoismo e l’individualismo abbia reso la comunicazione tra le generazioni sempre più difficile.
Gratteri ha evidenziato la necessità di un dialogo più aperto e sincero con i giovani, sottolineando il ruolo fondamentale dei genitori. Ha espresso preoccupazione per il crescente isolamento dei bambini e degli adolescenti, spesso lasciati soli con la loro connessione a Internet, mentre i genitori si concentrano su se stessi, la cura personale e la ricerca della perfezione estetica.
“I ragazzi non sanno con chi parlare, e i genitori, mediamente, sono egoisti. Ora pensiamo più a noi stessi, alla cura, facciamo sport, facciamo palestra, curiamo la ricrescita e le doppie punte mentre i bambini sono soli con Internet. Bisogna parlare di più e comprargli meno cose ai giovani”, ha concluso Gratteri. La sua testimonianza offre uno sguardo non solo sul suo passato di magistrato coraggioso ma anche sulla sua missione di incoraggiare il dialogo e la connessione umana nella società contemporanea.
L’EDITORIALE | Napoli accoglie Nicola Gratteri