La complessa questione kafkiana della toponomastica a Reggio Calabria

Giuseppe Falcometà
Giuseppe Falcometà

Si apprende, a mezzo stampa, delle dichiarazioni del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà che «Reggio Calabria intitolerà un luogo della Città a due dei suoi figli tragicamente scomparsi in questi mesi».

Nello specifico Antonio Candido, il Vigile del Fuoco morto nella terribile esplosione di Alessandria, ed il giocatore di basket Kobe Bryant.

Nella stessa nota il primo cittadino aggiunge che entrambi «sono  uniti da un tragico destino, meritano l’intitolazione di un luogo che li ricordi perché fanno parte della storia di questa terra».

Nello stesso comunicato viene elogiato «il lavoro brillante portato avanti dalla Commissione Toponomastica che ha operato con passione e competenza per dare voce al sentire comune della nostra comunità».

Da queste brevi premesse il Circolo Culturale “L’Agorà”, prendendo spunto di una lodevole iniziativa indirizzata all’intitolazione di un luogo pubblico al giovane vigile del Fuoco morto nell’adempimento del proprio dovere, ha precisato in apposita nota stampa che sarebbe stato opportuno dedicare la rotonda davanti al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di questa Città proprio ad Antonio Candido.

A tal proposito il 4 luglio 2019 con apposita PEC si indirizzava al Comune di Reggio Calabria una richiesta ufficiale per l’intitolazione della rotonda posta davanti al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di questa Città ad un altro reggino.

Poi la disgrazia del 5 novembre 2019 in quel di Quargnento. Provincia di Alessandria ed a seguito di ciò e tenuto conto della nostra richiesta, si era pensato, errando, che detta piazzetta sarebbe stata intitolata a Nino Candido. E non genericamente applicando la dicitura “Caduti dei Vigili del Fuoco”.

A seguito di quel comunicato stampa, il presidente della Commissione Toponomastica Cittadina del Comume di Reggio Calabria, prof. Giuseppe Cantarella puntualizzava “Un’unica intitolazione per tutti i vigili“. 

Adesso il cambio di rotta, forse dovuto ad una disgrazia eccellente? Quali sono i figli di questa Città che meritano di essere ricordati perché « fanno parte della storia di questa terra e rientrano fra gli esempi positivi da seguire per ogni reggino» come aggiunto dal sindaco Giuseppe Falcomatà. In occasione del recente annuncio che «Reggio Calabria intitolerà un luogo della Città a Nino Candido e Kobe Bryant: “Due figli di questa città”».

Bisognava attendere come corvi una morte eccellente come quella di Kobe Bryant per far scattare il disco verde ad Antonio Candido?

A riguardo i “figli di questa città” ce ne stanno altri che meritano di essere ricordati. Magari si attenderà qualche altra eccellente tristitia per poter dare loro spazio.

Nulla togliendo all’intitolazione di un luogo pubblico anche a Kobe Bryant non si comprende l’atteggiamento, tenuto nel tempo, da detta Commissione ed anche dalla Giunta Comunale.

Infatti, anche le richieste avanzate il 29 luglio 2019 (vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega) e 6 agosto 2018 – prot. n. 125802 (Francesco Antonio Lascala, ferroviere, vittima della strage di Bologna del 2 agosto 1980), Teresa Talotta Gullace, reggina, vittima della RESISTENZA – inviata a mezzo PEC 13 agosto 2019, non hanno trovato riscontro ufficiale.

Non riuscendo a comprendere l’atteggiamento, tenuto nel tempo, da detta Commissione ed anche dalla Giunta Comunale, si ritiene che gli spazi in luoghi pubblici vadano intitolati prioritariamente a uomini di questa Città. E in subordine, a uomini che abbiano, in casi eccezionali, particolari dimostrato particolari meriti nei confronti della Nazione.

Ritornando alle affermazioni del Cantarella dove […] alla stessa maniera l’Amministrazione Comunale intende procedere in tutto quei casi simili, tra cui si ricomprendono i Caduti della Strage di Bologna, i Martiri di Cefalonia, gli Agenti della Polizia di Stato caduti in servizio […] a tal riguardo, piace ricordare al medesimo che il Circolo Culturale L’Agorà ebbe ad indirizzare due precise richieste ufficiali che ricalcano la genericità di cui sopra e nello specifico:

1) “Vittime della strage di Parigi del 13 novembre 2015” nota ufficiale del 19 novembre 2015 e successivamente con prot 63360 del 16 aprile 2018, dove si si chiedevano informazioni ai sensi di Legge 241/90, senza ricevere risposta;

2) “Vittime dei bombardamenti del 6 maggio 1943”, inoltrata a mezzo PEC in data 4 luglio.

Poichè, nel tempo, le richieste, così come le offerte di collaborazione indirizzate anche allo stesso Cantarella, non hanno mai ricevuto, stranamente, alcun cenno di riscontro. Senza entrare, in questa fase, in inutili polemiche, si ritiene che il Cantarella ha l’obbligo morale di dialogare anche con l’Associazione che, libera da qualsiasi tipo di vincolo, ha sempre operato per il bene esclusivo della cultura.

Con l’occasione l’Associazione in questione evidenzia che il Cantarella non ha mai risposto a nessuna richiesta motivata ed avanzata, nel tempo alla Commissione Comunale Toponomastica, così come l’attuale Amministrazione.

Da quanto evidenziato, tralasciando, per ovvi motivi, tutte le altre iniziative culturali dell’Associazione inerenti all’intitolazione luogo pubblico, ci si pone la questio quale dovrebbe essere la via della toponomastica a Reggio Calabria e se tali scelte siano politiche o di merito?

Salvo che, le scelte in argomento, non siano dettate da ratio di peculiare interpretazione che, purtroppo, la scrivente Associazione, non riesce, pur mantenendo un animus ben predisposto, a comprendere le scelte poste in essere, scansando dalla mente, la possibilità di un atteggiamento palesemente discriminante ad uso e consumo di chi deve decidere.