Il 13 giugno si celebra la festa di Sant’Antonio, ricordando il miracolo che ha dato origine alla tradizione del pane benedetto, un simbolo di generosità e condivisione
Oggi, 13 giugno, celebriamo la memoria di Sant’Antonio, noto come il Santo dei Miracoli per i numerosi eventi miracolosi a lui attribuiti sia in vita che dopo la sua morte. Sant’Antonio, originariamente chiamato Fernando, entrò in contatto con i frati minori nel 1220 a Coimbra, quando vennero trasportate le reliquie di cinque missionari francescani martirizzati in Marocco. Questo evento lo spinse ad abbandonare la sua vita agostiniana per unirsi ai seguaci di San Francesco d’Assisi, abbracciando l’ideale di “sorella povertà”.
Di origini benestanti, Antonio divenne un predicatore capace di toccare il cuore delle persone. Incaricato dell’insegnamento della teologia, fu inviato da San Francesco in Francia per contrastare l’eresia catara. Morì a Padova nel 1231, ma il suo impatto spirituale e le sue opere continuano a vivere nella devozione dei fedeli.
Una delle tradizioni più significative legate a Sant’Antonio è quella del Pane Benedetto, che ha origine da un miracolo attribuito alla sua intercessione. La storia racconta di un bambino, Tommasino, guarito miracolosamente grazie a Sant’Antonio. In segno di gratitudine, la madre del piccolo decise di donare al convento una quantità di pane pari al peso del bambino. Questo pane veniva poi ridistribuito alle madri bisognose e povere, un gesto di carità che rispecchia gli insegnamenti di Sant’Antonio.
Ogni anno, il 13 giugno, questa tradizione viene rinnovata. Il pane benedetto viene condiviso con i poveri e i soli, perpetuando un atto di generosità e solidarietà che rappresenta il cuore del messaggio di Sant’Antonio. Questa ricorrenza non è solo un momento di festa, ma anche un’occasione per riflettere sull’importanza della condivisione e dell’aiuto reciproco, valori che Sant’Antonio ha incarnato e diffuso durante tutta la sua vita
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