Esplorando le tradizioni calabresi della domenica delle Palme: dai simboli sacri alle pupazze benedette, un viaggio nel cuore della fede e del folklore regionale
Nel ricco tessuto delle tradizioni popolari della Settimana Santa, la “Domenica delle Palme” emerge come uno degli eventi più significativi e carichi di devozione.
Questa giornata, nel calendario liturgico cristiano, commemora il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme, anticipando la sua passione e morte.
In Calabria, questa festività assume sfumature uniche e coinvolge i fedeli in rituali che mescolano sacralità e folklore locale.
Uno degli aspetti più distintivi è la benedizione delle palme, che vengono plasmate in forme variegate: croci, cuori, strumenti musicali come fisarmoniche o simboli di prosperità e abbondanza. In molti paesi, queste palme vengono addirittura decorate con dolciumi e cioccolatini per i più piccoli, mentre in altre località vengono caricate con dolci, fichi e addirittura un arancio e una fettuccina di seta sulla cima.
Le processioni, che coinvolgono l’intera comunità, sono un altro momento centrale della celebrazione. Durante questi cortei solenni, le palme vengono portate in giro per le strade e, al termine, ricevono la benedizione religiosa. Una volta conclusa la cerimonia, è consuetudine conservare i ramoscelli di ulivo e di alloro, sparsi un po’ ovunque, come auspicio di protezione e benevolenza.
Una pratica tradizionale, tipica di alcune comunità, è l’usanza di bruciare le foglie secche di palma e ulivo per purificare le abitazioni e scacciare le influenze maligne. Mentre il fumo si alza nell’aria, si recita una preghiera antica, invocando la protezione divina.
Nelle dinamiche più intime delle relazioni, la Domenica delle Palme rappresenta anche un momento per scambiare doni tra fidanzati. In alcune zone della Calabria, è consuetudine regalare rami di palma decorati con fazzoletti di seta contenenti piccoli omaggi.
A Bova, un paese dalle radici antiche, si celebra un rituale particolare noto come “Le Pupazze”. Figure femminili realizzate con foglie di ulivo e adornate con fiori e frutta vengono portate in processione fino alla chiesa di San Leo. Dopo la benedizione, queste figure vengono spezzate e distribuite tra i partecipanti, mentre una parte viene collocata come segno di benedizione nei campi agricoli, in un gesto che richiama miti antichi legati all’agricoltura.
In altre località, come Caulonia, la giornata è contrassegnata dalla “bussata”. I fedeli, in processione, si dirigono verso la chiesa principale, dove battono alla porta in un atto di penitenza e devozione, annunciando il loro ingresso per partecipare ai riti sacramentali.
La Domenica delle Palme in Calabria, dunque, è molto più di una semplice celebrazione religiosa: è un’occasione per rinnovare antiche tradizioni, condividere momenti di fede e comunità e preservare il legame profondo con la propria cultura e storia.
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