La festa del Settennale del Santissimo Crocifisso di Cutro: uniti nella fede e nella spiritualità
CROTONE, 1 MAG 2023 – Michele Affidato, rinomato orafo, ha recentemente creato un magnifico capolavoro chiamato la “Rosa d’oro” per il Santissimo Crocifisso di Cutro. L’opera è stata posta ai piedi del crocifisso in onore della festa del Settennale.
Quest’anno si celebra il Settennale del Santissimo Crocifisso di Cutro, una scultura lignea del XVII secolo scolpita da Frate Umile Pintorno da Petralia e recentemente restaurata da Giuseppe Mantella. La festa sarà senza dubbio significativa e ricca di significato, poiché tutti sono ancora sotto shock per la tragedia del naufragio di Steccato di Cutro. Nonostante tutte le difficoltà causate dalla pandemia e dagli eventi recenti legati al naufragio di migranti, le festività serviranno a rafforzare gli spiriti dell’intera comunità. Molti fedeli che vivono fuori dalla regione sono tornati alla loro terra natale per rendere omaggio e pregare davanti al Crocifisso, come hanno sempre fatto.
AFFIDATO E LA ROSA D’ORO
In onore di questo importante evento, il maestro orafo Michele Affidato ha creato tre rose d’oro, collocate ai piedi della sacra effigie, che i fedeli hanno potuto ammirare dopo la consueta “calata” nella chiesa del Santissimo Crocifisso. La cerimonia è stata presieduta dal parroco Don David Fiore, dal sindaco di Cutro, Dott. Antonio Ceraso, e dalle autorità civili e militari.
Affidato, cittadino onorario di Cutro, è famoso per le numerose opere d’arte sacre che hanno segnato e continuano a evidenziare la sua carriera artistica. Questo particolare lavoro è composto da un’anfora d’argento in cui è stata inserita una composizione di tre rose con fogliame, interamente realizzata a mano in argento laminato in oro. Nell’iconografia cristiana, la rosa, con la sua bellezza e il suo profumo, viene usata per rappresentare il Paradiso.
Ma è anche un simbolo della carità che può portare al martirio, diventando una metafora delle ferite di Cristo da cui sgorga il suo sangue per la redenzione dell’umanità. Per questo motivo, la rosa viene anche usata per rappresentare, oltre alla vita eterna, la primavera, che è un piccolo assaggio terreno della resurrezione celeste che ci aspetta alla fine della nostra esistenza. La rosa, quindi, assume vari significati: passione e morte, gloria e resurrezione, in altre parole, vita eterna.
L’entusiasmo dei fedeli non ha animato solo la serata della festa, ma anche Cutro stessa, che sta risplendendo di una nuova luce nata dalla fede che lega tutti all’immagine di Cristo. Questo è dimostrato dalle molte iniziative intraprese, in particolare quella dell’associazione “Donne Città di Cutro“, che ha proposto alla comunità di creare rose all’uncinetto. Un messaggio che la città di Cutro ha completamente abbracciato, riempiendo non solo la chiesa principale, ma anche le altre cinque chiese con quasi 18.000 rose.
“Mettere in mostra queste opere in un contesto così intenso mi riempie sempre di orgoglio e mi permette di vivere momenti di fede”, ha dichiarato Michele Affidato. “Osservando quanti fedeli sono ancora legati all’immagine del Cristo crocifisso, mi dà la consapevolezza che nonostante le numerose lacune e le mancanze nella nostra regione, incluso l’enorme tragedia della morte di così tanti migranti a Steccato di Cutro, ci sono ancora molte persone nella nostra terra che, con ogni mezzo a loro disposizione, continuano a sfidare i muri, le discriminazioni, i trafficanti di esseri umani e le mafie. Possa la festa di quest’anno essere il precursore di molte iniziative di promozione culturale, sociale e religiosa che la città di Cutro merita per la sua storia”.
La festa del Santissimo Crocifisso di Cutro è una testimonianza dell’importanza della fede e della spiritualità nella vita delle persone, in particolare in momenti di difficoltà e sfide. La bellezza e il significato delle opere d’arte, come la “Rosa d’oro” di Michele Affidato, servono a unire la comunità e a rafforzare la loro fede. Il Settennale del Santissimo Crocifisso di Cutro è un’occasione per riflettere sulla propria vita e sulla propria fede, e per celebrare la bellezza e la spiritualità della città di Cutro e della sua gente.