Agli italiani piace mangiare fuori: è boom di attività nella ristorazione. Ma chi sopravvive?

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In Italia un numero sempre crescente di persone decide di mangiare fuori per pranzo o cena. C’è chi lo fa per esigenze lavorative, chi per piacere. Ciò non fa differenza perché, stando agli ultimi dati del 2018 che sono stati diffusi, quello che conta è che sono sempre di più coloro i quali mangiano in ristoranti, pizzerie, paninoteche o altre attività del settore ristorazione.

Si tratta, quindi, di un dato di fatto che mette in evidenza un vero e proprio boom di tutte queste attività. Ne nascono sempre di più, dato che la domanda di certo non manca, ma quello che ci si deve domandare è quante, effettivamente, sopravvivono.

Attività che nascono e attività che chiudono: i dati

Parlando di dati, non si possono che portare delle cifre in evidenza che sono molto importanti. Innanzitutto, si deve sottolineare che, solo nel 2018, gli italiani hanno speso ben 85 miliardi di euro. Per soddisfare le esigenze sono, quindi, nate diverse nuove attività anche se ne sono state chiuse ancora di più, tanto che la differenza è in negativo.

Prendendo in considerazione l’ultima analisi di Ristorante Top che fotografa la situazione della ristorazione in Italia, si deve notare che solo nel corso dell’anno che si è concluso il saldo tra locali aperti e chiusi è pari a -12.444. Un dato pessimo, il peggiore se si prende in considerazione l’ultimo decennio.

Entrando nel dettaglio, lo scorso anno sono nate 13.629 nuove attività su tutto il territorio italiano, mentre più di 26.000 hanno chiuso.

Chi pensa che le grandi città siano risparmiate sbaglia: proprio la Capitale, infatti, vede uno dei dati più preoccupanti per quel che concerne le chiusure e anche Milano non fa registrare dati positivi.

A fronte di una spesa tanto importante e delle attività di nuova nascita, quelle che chiudono perché destinate a cedere alle difficoltà sono ancora tante.

Sembra, quindi, essere un paradosso dato che, come detto, la domanda aumenta sempre di più e non di poco. Ci sono, però, dei fattori che devono essere presi in considerazione.

Perché le attività nel settore ristorazione falliscono

Quando si decide di aprire un’attività nel settore della ristorazione, si devono fare i conti con diversi aspetti, che vanno presi in considerazione ancora prima di alzare la saracinesca e lanciarsi nell’avventura.

Il successo di un’attività che opera in questo settore, infatti, è fatto da piccoli pezzi di puzzle che devono combaciare perfettamente, altrimenti il rischio è quello di fallire. Attenzione, perché non si sta dicendo che non si devono aprire dei nuovi ristoranti, pizzerie, paninoteche. Il rischio di fallimento, infatti, c’è in tutti i settori e fa parte del gioco.

Quello che è importante, però, è sapere come fare. Chi, ad esempio, vuole aprire un’attività che sia in grado di andare incontro a quelle che sono le tendenze di mercato, deve leggere la guida di Contributi PMI su aprire una paninoteca per sfruttare al massimo le potenzialità di questo tipo di impresa.

Per aprire una qualsiasi attività nel settore della ristorazione, quindi, si deve analizzare il mercato, si devono prendere a piene mani i consigli di coloro i quali sanno come muoversi e come seguire le tendenze.

Ma non solo: sarà indispensabile stilare un business plan, effettuare delle scelte in termini economici e pratici, cercare sovvenzionamenti e quant’altro. Avviare un business non è mai semplice, specialmente in un mondo come quello della ristorazione che, come detto, si dimostra sempre più ballerino.