I tempi sono proprio cambiati, ma chi possiede qualche primavera in più sul groppone ricorda con il sorriso gli spaghetti ai sassi di mare preparati dalle generazioni che ci hanno preceduti.
I nostri nonni li realizzavano spesso, specialmente se abitavano nel quartiere marinaro di Catanzaro, ma non solo, erano in uso anche lungo il litorale tirrenico, quando le pescate non erano abbondanti oppure quando si aveva voglia di un piatto che avesse all’interno il sapore del mare.
Sembrerà anacronistico raccontare una ricetta povera fatta di pochi ingredienti, rivalutata e portata all’attenzione del mondo intero da importanti Chef, provenienti da diversi posti del mondo.
Andiamo insieme a conoscere meglio la tradizione gastronomica Calabrese fatta di espedienti e storie vissute.
La ricerca dei sassi
Prima di preparare la pasta con le pietre di mare bisogna mettersi alla ricerca e scegliere con cura i ciottoli che dovranno finire nella nostra padella. Quindi presso la riva del mare bisogna individuare 4/5 pietre senza alghe che all’aspetto e al tatto sembrano più pulite.
È importante non andare vicino a foci di fiumi o posti simili, come i funghi è importante raccoglierli lontano dal bordo delle strade, anche i sassi vanno scelti con cura e lontano dagli scarichi.
Preleviamo anche dell’acqua di mare, è sufficiente mezzo litro per preparare la nostra pasta per 2/3 persone.
La preparazione
Prendiamo una pedella e mettiamoci dentro: olio, aglio, peperoncino e nostre pietre di mare. Facciamo scaldare l’olio.
Dopo un po’ aggiungiamo dei pomodori tagliati a cubetti, facendoli cuocere con dell’acqua.
È arrivato il momento di inserire la pasta, consigliamo gli spaghetti. Li adagiamo direttamente nel sugo aggiungendo quel mezzo litro di acqua di mare che abbiamo portato con noi dalla spiaggia. Quando gli spaghetti saranno quasi pronti mettiamo via i ciottoli, l’aglio è a discrezione, aggiungiamo del prezzemolo tritato e che dire: buon pranzo!