La nuova Guida Michelin targata anno 2024 premia anche questa volta la Calabria assegnando le agognate stelle alle eccellenze del territorio.
La Calabria conferma i ristoranti già segnalati nella Guida Michelin 2023, ma con una novità. Il ristorante di Antonio Biafora, Hyle conquista anche una stella verde per la “sostenibilità, il rispetto per l’ambiente e la filiera corta nella scelte delle materie prime”.
La stella verde è un premio istituito nel 2021 e aveva già visto un’altra realtà calabrese riconosciuta per il merito ambientale. Infatti, nella prima edizione la stella verde era toccata al ristorante stellato di Strongoli (KR) Dattilo per premiare la sostenibilità e la lotta agli sprechi.
Con la conquista di una stella verde, sulle totali 12 in tutta Italia, la Calabria mantiene il primato per la qualità e la sinergia dei territori.
Il ristorante Hyle si trova nella Sila cosentina. Il suo nome significa “materia” e così che i Greci chiamarono la Sila.
Dalle pagine dei social il commento entusiasta non è tardato ad arrivare. In un post della pagina ufficiale di Hyle si legge:
«Siamo estremamente felici di essere presenti in Guida Michelin 2024 con una Stella (confermata anche per quest’anno) e di aver ottenuto il riconoscimento della Stella Verde.
La sostenibilità per noi è più di un valore da usare come fregio. Dall’impatto sull’ambiente al rapporto con i fornitori locali, ogni scelta operata è intrisa di un profondo rispetto per il territorio, ancorato nella consapevolezza di far parte di un unico sistema con i suoi precisi equilibri. Vivere davvero la Sila, d’altronde, vuol dire precisamente questo: conoscerla e rispettarla, dimostrandolo attraverso ogni singola azione.
Il Biafora Resort & SPA di cui è parte integrante il ristorante, produce energia elettrica grazie a un impianto fotovoltaico. Un impianto solare termico e una caldaia a biomassa alimentata dagli scarti delle falegnamerie presenti sul territorio, rendendosi così quasi del tutto energeticamente autonomo.
L’organico prodotto all’interno del complesso, compresa la cenere del barbecue e dei caminetti, viene compostato all’interno di appositi contenitori e, successivamente, arato nell’orto biologico di 1200m² presente all’esterno della struttura, che viene, inoltre, irrigato con acqua piovana incanalata.
Frutta, verdura e spezie dell’orto sono poi utilizzate nelle cucine contribuendo, così, a un processo circolare e virtuoso.
Anche nella selezione dei fornitori, la sostenibilità è un fattore dirimente: viene prediletta la scelta di materie prime locali e prodotte secondo precisi standard di qualità, nel rispetto dell’ambiente, del territorio e delle imprese che vi operano con responsabilità.»
Tutte le 6 stelle calabresi nella Guida Michelin 2024
Catanzaro – Abbruzzino
Lamezia Terme – Luigi Lepore
Marina di Gioiosa Ionica – Gambero Rosso
San Giovanni in Fiore – Hyle
Santa Cristina d’Aspromonte – Qafiz
Strongoli – Dattilo
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