Slow Food abbraccia il fagiolo poverello bianco, presidio che tutela la biodiversità del Pollino e diventa promoter di un’economia locale sostenibile
Nel Pollino e nella Valle del Mercure, il Fagiolo Poverello Bianco, oggi insignito del prestigioso titolo di Presidio Slow Food, emerge come un autentico custode dell’identità alimentare locale. Questo ecotipo, coltivato con metodi tradizionali, raccoglie la sua eredità a mano, attraverso una selezione attenta dei produttori. Il risultato è un connubio armonioso tra la valorizzazione del territorio e lo sviluppo di un’economia sostenibile.
Le aziende Masseria Gioia e Agricola Donadio, con il supporto dell’Associazione Italiana Coltivatori, hanno recentemente dato impulso a importanti iniziative promozionali, contribuendo a far brillare i riflettori sulla straordinaria biodiversità del Pollino. Il recente congresso nazionale AIC ha celebrato l’esperienza produttiva della regione come modello di buone pratiche per la tutela ambientale, mentre la visita dell’ambasciatore cinese Guang Defu ha permesso un incontro diretto con i produttori di Laino, evidenziando l’interesse internazionale per il Fagiolo Poverello.
Gli eventi gastronomici di Castrovillari (Isole del Gusto) e Altomonte (Catui Aperti) hanno offerto un palcoscenico ideale per presentare questo presidio alimentare a una platea sempre più vasta di consumatori. La sua versatilità in cucina, grazie al suo tegumento sottile e alle sue proprietà uniche, lo rende un protagonista apprezzato nelle preparazioni culinarie.
Nel corso di un prestigioso tour gastronomico, l’agrichef Enzo Barbieri ha scelto di includere il Fagiolo Poverello Bianco in una cena dedicata a ospiti illustri della ristorazione internazionale, tra cui Massimo Mori, creatore dell’Emporio Armani. Chef stellati come Massimo Tringali e Bernard Pacaud hanno elogiato le caratteristiche speciali di questo legume, riconoscendone il valore nel contesto della cucina gourmet.
Non da ultimo, lo speciale dedicato al Pollino su Geo & Geo ha ulteriormente evidenziato il ruolo chiave del Fagiolo Poverello Bianco come simbolo identitario del territorio. L’attenzione mediatica crescente intorno a questo prodotto ha contribuito a posizionare la regione come meta ambita per gli amanti del turismo esperienziale e gastronomico.
I protagonisti locali sono entusiasti di questa crescente visibilità mediatica attorno al Fagiolo Poverello Bianco e sono pronti a intraprendere ulteriori azioni di valorizzazione. Credono fermamente che questo ecotipo non solo possa fungere da attrattore turistico, ma anche da motore trainante per un’economia sostenibile a beneficio di Laino e dell’intera regione del Pollino.