Il pane di Canolo: un’antica tradizione calabrese che rinasce grazie alla segale cornuta, un prodotto unico e raro, oggi presidio Slow Food e simbolo del territorio dell’Aspromonte
CANOLO (RC), 8 GEN 2025 – Nella provincia di Reggio Calabria, incastonato tra le meraviglie del Parco Nazionale d’Aspromonte, il piccolo comune di Canolo è un gioiello della tradizione enogastronomica calabrese. Oltre ad essere noto per il Suino Nero di Calabria PAT, una razza autoctona allevata nel rispetto di antichi metodi, Canolo brilla per una specialità unica: l’inconfondibile pane di Canolo.
Un pane che racconta una storia
Ciò che rende questo pane così speciale è il suo ingrediente principale, la segale cornuta, una varietà oggi rara ma un tempo largamente coltivata. La segale cornuta, conosciuta localmente come “jermànu”, ha una storia intrigante. In passato, il consumo massiccio di questa segale poteva provocare effetti psicotropi, ma oggi, grazie alle tecniche di lavorazione moderne, è utilizzata per produrre un pane dal gusto deciso e inconfondibile.
Il pane di Canolo non è solo un alimento, ma un simbolo della resistenza e della valorizzazione delle tradizioni culinarie locali. Non a caso, è diventato un Presidio Slow Food, conquistandosi un posto d’onore tra i prodotti tipici più apprezzati della regione.
Un’accoppiata vincente
Per gustare al meglio il pane di Canolo, il consiglio degli esperti è abbinarlo a un tagliere di affettati tipici aspromontani. Tra questi, spiccano le carni pregiate del Suino Nero di Calabria e il Caprino Aspromontano PAT, un formaggio che racchiude i profumi e i sapori dell’area montana.
Un patrimonio da preservare
Il pane di Canolo non è soltanto un alimento, ma un patrimonio culturale che racconta la storia di un territorio, delle sue genti e delle sue tradizioni. Assaporarlo significa immergersi in un viaggio sensoriale che porta con sé il profumo delle montagne dell’Aspromonte e il sapore di una Calabria autentica.
Se siete alla ricerca di una vera eccellenza gastronomica, il pane di Canolo rappresenta una tappa obbligata nel percorso alla scoperta dei tesori calabresi.