Viaggio nel tempo e nei sapori del sud Italia: il pane di patate, dal passato alle pitte ovoidali del XXI secolo, tra necessità, tradizione e innovazione
Negli anni ’50, il pane di patate era un elemento culinario diffuso e consumato in tutto il Sud Italia, con particolare risonanza nelle regioni calabresi. Oggi, sebbene la sua produzione persista, il modo di gustarlo ha subito una metamorfosi, presentandosi ora in forme ovali da mezzo chilo, a indicare la sua trasformazione da alimento quotidiano a prelibatezza di nicchia.
In passato, il pane di patate era concepito come un sostentamento per riempire le pance, distante dall’essere considerato un lusso riservato ai benestanti. Al contrario, erano questi ultimi a godere del pane di farine “nobili”. L’aggiunta di patate in questa ricetta derivava non solo dalla necessità di compensare la scarsità di frumento ma anche dalla considerazione delle qualità intrinseche delle patate. Queste, essendo eccellenti conservanti di morbidezza, consentivano di cuocere il pane una sola volta a settimana.
Originariamente, il pane di patate era preparato con farina semiscura integrale, macinata a pietra, conferendo al prodotto un gusto autentico e salutare. Gli ingredienti di questa prelibatezza sono 2 chili di farina di grano tenero tipo 0, 8 etti di patate lesse, 60 g di lievito di birra e 40 g di sale.
La preparazione di questo pane unisce farina e patate, con le ultime che vengono lavate, bollite, sbucciate e schiacciate. Successivamente, si aggiunge il lievito precedentemente sciolto in acqua. Con sforzo e dedizione, si lavora l’impasto con un buon olio di gomito, lasciandolo poi riposare per 40 minuti. Trascorso questo tempo, si formano le pitte, che vengono fatte lievitare ulteriormente. Infine, si procede con la cottura a una temperatura compresa tra 180 e 190 °C, evitando di superare questa soglia per prevenire la colorazione nerastra dell’amido delle patate.
Questo viaggio attraverso la preparazione del pane di patate rivela non solo una ricetta del passato, ma anche una tradizione che persiste nell’evoluzione dei gusti e delle pratiche culinarie. La sua storia, avvolta nel profumo di farine nobili e patate che raccontano di antiche abitudini, continua a deliziare i palati e a preservare il ricordo di un tempo in cui il pane non solo saziava il corpo ma catturava l’anima.