L’uva fragola e il curioso caso del fragolino: storia, leggi e aromi di un vino proibito dalle origini americane
È una storia sorprendente, ma autentica. Parliamo dell’insolita uva fragola, anche conosciuta come uva americana, Isabella o Raisin de Cassis. Questo vitigno ha fatto il suo ingresso in Europa provenendo dal Nord America nei primi anni dell’Ottocento. Benché sia sensibile alle malattie, riesce a resistere bene al freddo, motivo per cui ha prosperato in zone di elevata altitudine. La sua vinificazione produce una bevanda a bassa gradazione alcolica, comunemente nota come vino fragola o Fragolino. Questa denominazione deriva dal suo distintivo aroma di fragola, chiamato framboisier dai francesi, cassis da parte degli inglesi, e foxy (volpino) in lingua inglese.
In passato, nelle regioni delle Serre, questa bevanda poteva essere gustata sia calda che fredda ed era particolarmente apprezzata dai pastori durante le fredde giornate invernali e dai mietitori nelle calde giornate estive.
Oggi, il Fragolino sta guadagnando sempre più estimatori tra la popolazione, ma è importante notare che, secondo la legge italiana, il fragolino non può essere commercializzato come vino, ma unicamente come bevanda a base di uva fragola. Tuttavia, è consentita la distillazione per ottenere acquavite.
La ragione di questa particolare condizione affonda le sue radici nella storia dell’uva fragola. All’inizio dell’Ottocento, la fillossera, un parassita, minacciava l’estinzione delle viti della varietà “vitis vinifera”. Per salvare i vitigni autoctoni, si decise di utilizzare portainnesti provenienti da vitigni americani, che si erano dimostrati resistenti alla fillossera. Tra questi vitigni importati dal Nuovo Mondo, c’era anche l’uva fragola. Tuttavia, la diffusione eccessiva di questi ibridi produttori diretti portò a una sovrapproduzione di uve di bassa qualità, da cui si ricavavano vini di scarsa qualità.
Di conseguenza, nel corso di due secoli, una serie di leggi e regolamenti ha regolamentato la coltivazione dell’uva fragola. Questi provvedimenti hanno permesso la produzione di uva destinata al consumo diretto e la commercializzazione come uva da tavola. La vinificazione è stata autorizzata solo per il consumo domestico. Pertanto, il vino fragola rimane una bevanda proibita ai fini commerciali.
Ma cosa dire del vino fragola? È innegabile che fin dal primo sorso si faccia apprezzare per la sua morbidezza, l’abboccatura e la leggerezza. Il suo profumo distintivo di fragola si distingue in modo chiaro rispetto a tutti gli altri, riflettendo l’identità del vitigno e il territorio di origine in cui è coltivato.
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