La Calabria conquista il concorso internazionale Città del Vino con 16 medaglie: un trionfo per i vini regionali tra gran medaglie d’oro e riconoscimenti per la sostenibilità
La 22ª edizione del Concorso Enologico Internazionale “Città del Vino” si è conclusa con un trionfo per la Calabria, che ha portato a casa un totale di 16 medaglie: 4 Gran Medaglie d’Oro, 11 d’Oro e 1 d’Argento.
Saveria Sesto, rappresentante dell’associazione L’Albero della Vite e presidente di una commissione di degustazione, ha commentato i risultati ottenuti a Gorizia, dove si è tenuto il concorso. “Questo successo testimonia l’impegno e la qualità delle nostre cantine,” ha dichiarato Sesto, evidenziando come i vini calabresi stiano guadagnando sempre più riconoscimenti a livello internazionale.
Il prestigioso riconoscimento della Gran Medaglia d’Oro, assegnato con un punteggio di 93, è stato conferito al Cirò Rosato 2023 della Cantina Vulcano, segno distintivo della qualità e del carattere dei vini calabresi. Seguono il Segno Rosato della Cantina Librandi con 92.8 punti, il Moscato Passito Governo di Saracena di Feudo San Severino e il Centocamere Passito della Cantina Barone Macrì, entrambi con 92 punti.
Le medaglie d’Oro, con punteggi compresi tra 89.8 e 86.4, sono state assegnate a una varietà di vini rosati e bianchi di eccellenza. Tra questi, spiccano i rosati Theorema e Luna Piena dell’azienda Termine Grosso, il Segno Cirò DOC Bianco di Librandi, il Mastro Terenzio Passito di Feudo San Severino, e molti altri, testimoniando l’ampia gamma di qualità presente nei vini calabresi.
Nella categoria dei vini biologici, che si distinguono per tecniche sostenibili e a basso impatto ambientale, la medaglia d’Oro è stata vinta dal Crete del Falco 2020, mentre l’Argento è andato al Don Fabrizio Anniversario 2022, entrambi prodotti dall’azienda Termine Grosso. Questi riconoscimenti sottolineano l’importanza crescente dei vini biologici nel panorama enologico internazionale.
Questi risultati confermano il valore e la qualità dei vini calabresi, che si distinguono per la loro varietà e ricchezza di sapori. Il Gaglioppo, in particolare, si è affermato con 5 vini rosati che offrono una gamma di tonalità e sapidità uniche. Anche il Nerello Calabrese, il Greco di Bianco, la Malvasia, il Moscato e il Castiglione hanno contribuito a rappresentare l’ampio panorama ampelografico della regione.
Le aziende che hanno ottenuto più medaglie hanno dimostrato un’eccellenza enologica che si riflette nella qualità dei loro vini. Tra queste, l’azienda Termine Grosso si è distinta con 4 medaglie, seguita da Librandi e Feudo San Severino con due ciascuno. Inoltre, piccole e giovani realtà come la cantina Caccamo di Taurianova e l’Archeo-enologica hanno fatto il loro debutto nel concorso con nuove etichette promettenti.
La Calabria enologica si è fatta onore in un contesto competitivo che ha visto la partecipazione di 1200 vini da tutta Italia e dall’estero. Le 16 medaglie conquistate sono un risultato di cui andare fieri e che merita di essere valorizzato e raccontato nel panorama vinicolo nazionale e internazionale.
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