La Patata della Sila IGP protagonista su Tg1 Mattina: dall’altopiano calabrese alle tavole italiane, un viaggio tra eccellenza, tradizione e sostenibilità
La Patata della Sila IGP, autentico gioiello dell’agroalimentare italiano, è stata protagonista di una diretta televisiva su Tg1 Mattina. L’inviata Elena Biggioggero ha raccontato, dai capannoni innevati di San Giovanni in Fiore, cuore del Parco Nazionale della Sila, le peculiarità di questo prodotto unico e il lavoro che caratterizza la sua filiera produttiva.
Nel corso del programma, Michele Santaniello, responsabile tecnico del Consorzio Produttori Patate Associati, ha svelato i segreti che rendono speciale la Patata della Sila IGP. Il Consorzio, fondato nel 2003, tutela il marchio e gestisce circa il 95% del prodotto calabrese distribuito in Italia. «I nostri soci conferiscono le patate al magazzino, dove vengono lavorate, confezionate e inviate direttamente alla grande distribuzione, senza intermediari», ha spiegato Santaniello.
Un momento cruciale nella storia del prodotto è stato il riconoscimento come IGP nel 2010, una certificazione che ha permesso di accrescere il valore aggiunto delle aziende agricole locali e di ampliare i mercati di riferimento. «Il marchio IGP consente di valorizzare la qualità del prodotto e garantisce sostenibilità e tradizione», ha sottolineato Santaniello.
Ciò che rende unica la Patata della Sila sono le condizioni naturali del territorio: altitudine tra i 1000 e i 1300 metri, aria pura, forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e una lunga esposizione al sole. Questi elementi conferiscono al prodotto una straordinaria qualità, con un alto contenuto di sostanza secca che lo rende ideale per molteplici utilizzi in cucina. «Coltivare in un territorio come la Sila, tra il Mediterraneo e la neve, ci permette di ottenere una patata che non si scioglie in cottura, perfetta per ogni ricetta», ha dichiarato Santaniello.
La sostenibilità ambientale è un pilastro fondamentale per il Consorzio, che opera all’interno del Parco Nazionale della Sila. L’assenza di industrie, la scarsa antropizzazione del territorio e l’uso di risorse naturali non contaminate garantiscono un prodotto che rispetta l’ambiente. «Un prodotto di qualità deve essere anche sostenibile», ha affermato Santaniello, ribadendo l’impegno delle aziende consorziate verso pratiche agricole rispettose dell’ecosistema.
Il Consorzio conta 80 soci che coltivano circa 300.000 quintali di patate, di cui 200.000 vengono lavorati e 100.000 confezionati annualmente. Pur rappresentando meno del 5% della produzione nazionale, il Consorzio registra una crescita del 30% annuo, a testimonianza del successo delle scelte produttive. «Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti e dell’apprezzamento che il mercato riserva alla nostra patata», ha sottolineato Santaniello.
La Patata della Sila IGP è stata recentemente al centro di una campagna pubblicitaria nazionale, promossa dai consorzi di produzione e tutela. La campagna, articolata su più canali tra cui spot televisivi, radiofonici e social media, ha puntato a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scegliere prodotti certificati. Questo progetto ha rafforzato l’immagine della Patata della Sila come simbolo di qualità e tradizione dell’agroalimentare italiano.
Coniugando autenticità, rispetto per l’ambiente e innovazione, la Patata della Sila IGP continua a rappresentare un esempio virtuoso di come le eccellenze locali possano conquistare un mercato sempre più ampio, portando sulle tavole italiane un prodotto che è sinonimo di gusto e sostenibilità.