Gli anglosassoni lo chiamano Mulled wine, ma per noi è il vin brulé: una bevanda calda a base di vino (generalmente di vino rosso), spezie, agrumi e zucchero che è tradizione delle regioni settentrionali sebbene ormai sia diffusa ovunque in Italia.
Il suo profumo inebriante ci ricorda tanto il Natale. Quindi, cosa c’è di più buono che salutare l’inverno con una dolce tazza fumante d vin brulé mentre a casa si prepara l’albero e si sistemano le lucine con gli addobbi?
Oggi vediamo la ricetta originale, o quantomeno quella più usata, fatta con il vino rosso che è semplicissima, con pochi ma buoni ingredienti, e si può proporre anche per un simpatico aperitivo tra amici, abbinandolo a dolci tipici di stagione, soprattutto natalizi, o frutta secca. Anche le castagne sono un ottimo abbinamento, ma è ancora più gustoso se accompagnato da un buon dolce al cioccolato o il castagnaccio.
Come preparare il vin brulé a casa
Diciamo subito che in commercio esistono dei bollitori per fare il vin brulé che mantengono anche la temperatura. A casa si può tranquillamente fare con una normale pentola che possa ospitare almeno un litro di vino.
– 1l di un buon vino rosso corposo
– 150g di zucchero bianco o di canna
– 1 arancia bio
– 2 stecche di cannella
– 1 anice stellato
– 1 limone bio
–1 mandarino bio
– 8 chiodi di garofano
– 1 cucchiaino di noce moscata grattugiata
– 1 mela piccola
Pulire bene gli agrumi e la mela. Ricavare la buccia degli agrumi senza la parte bianca e tagliare a fettine la mela.
In una pentola mettere le bucce degli agrumi, la mela, lo zucchero e le spezie. Aggiungere il vino e portare a ebollizione per circa 5 minuti.
Lo zucchero dovrà essere completamente sciolto.
Abbassare la fiamma e far sobbollire per altri 15 minuti. Se si vuole un risultato meno alcolico fare bollire per soli 10 minuti.
Filtrare il vin brulé e versarlo in bicchieri o tazze resistenti al calore. Servite ben caldo.
Che vino scegliere per il vin brulé?
Di questa bevanda esistono diverse varianti che riguardano anche il vino da utilizzare.
In generale, un Sangiovese risulta la scelta perfetta per preparare questa bevanda, ma anche il Lambrusco donerà un sapore particolare alla vostra ricetta.
In Veneto, invece, la tradizione vuole vini bianchi come il Sauvignon Blanc o lo Chardonnay.
La cosa veramente importante è non usare mai vini scadenti. Fare il vin brulé è veramente semplice ed è una festa, sarebbe un peccato bere qualcosa di scadente.
Il vin brulé non va confuso con le varianti che generalmente sono a base di rum o di amaretto. I punch sebbene caldi e ottimi non possono essere paragonati al vino con le spezie.
Un buon vin brulé dovrebbe avere almeno intorno ai 7° di tasso alcolico, meglio se dagli 11 ai 14 gradi alcolici. Sopra gli 80 ° l’etanolo del vino evapora.
Ha anche proprietà benefiche
Il Vin Brulé ha molte proprietà benefiche. Infatti è riscaldante, disinfettante e corroborante. Ma il suo effetto non riduce solo la possibilità di raffreddarsi a causa del freddo invernale, in tante occasioni è una buona coccola per riscaldare il cuore e l’umore.
Il suo legame con il Natale ci fa sentire più accolti dentro casa e magari ci riporta a quei mercatini dove il vin brulé è venduto nelle piazze profumate di spezie.
L’unica nota dolente sono le calorie. Dipende ovviamente dal tipo di vino, ma possiamo dire che le calorie variano dalle 72 per arrivare alle 196. Ciò è dovuto soprattutto allo zucchero aggiunto, ma d’altronde: che vin brulé sarebbe senza lo zucchero?
Un po’ di storia
L’antenato del vin brulé è il conditum paradoxum degli antichi romani e greci.
Nel Medioevo invece si consumavano vini speziati ma freddi. Un esempio era l’Ipocras che era molto simile all’attuale vin brulé per le spezie usate e per il profumo.
La tradizione di bere il vino speziato e caldo viene dai paesi freddi del nord Europa, ma ormai il vin brulé si propone in tutto il mondo e ha anche diversi nomi.
Il suo nome è francese sebbene nei paesi francofoni si chiami anche vin chaud. In Germania lo potete trovare con il nome Glühwein e in Italia vin cuinçât oppure vin cestià o vin bruscià.
Qualsiasi declinazione o desinenza abbia è indubbio che una tazza di vin brulé porti allegria e serenità.
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