Dalla forma delle lenticchie che ricorda le monete d’oro al grasso del cotechino simbolo di abbondanza, ecco perché questo piatto immancabile del cenone di Capodanno è considerato un augurio di ricchezza
Nel panorama delle tradizioni italiane, il cenone di Capodanno non è completo senza l’immancabile piatto di lenticchie accompagnato dal cotechino o dallo zampone. Ma perché proprio questi due alimenti sono diventati il simbolo di buon auspicio per il nuovo anno?
Questa usanza, diffusa in tutta Italia, trova le sue radici nella simbologia e nella storia. Per cominciare, il cotechino e lo zampone – insaccati ricchi e sostanziosi – rappresentano abbondanza e ricchezza. Questo legame simbolico deriva dalla loro composizione: il grasso, sinonimo di opulenza, diventa augurio di prosperità per l’anno a venire.
Le lenticchie, d’altra parte, hanno una storia ancora più antica e affascinante. Considerate uno dei legumi più antichi al mondo, sono citate perfino nella Bibbia, dove Esaù scambiò la sua primogenitura per un piatto di zuppa di lenticchie. In epoca romana, regalarne un borsello pieno a Capodanno era un modo per augurare ricchezza: si sperava infatti che i piccoli legumi, dalla forma che richiama le monete d’oro, si trasformassero simbolicamente in denaro.
Anche il suono delle lenticchie secche, quando vengono versate in pentola, evoca il tintinnio delle monete. Per questo, secondo la tradizione, una generosa porzione di lenticchie sul piatto la notte del 31 dicembre promette un anno di prosperità e fortuna.
Ma cosa distingue lo zampone dal cotechino? La differenza sta nell’involucro: lo zampone utilizza la zampa anteriore del maiale, mentre il cotechino è avvolto in un budello, naturale o artificiale. Entrambi hanno un’origine storica interessante, ma lo zampone vanta una leggenda che lo lega al filosofo Pico della Mirandola. Si narra che, durante l’assedio papale, egli consigliò ai suoi concittadini di conservare la carne dei maiali all’interno delle zampe e della cotenna, arricchendola con spezie per garantirne la durata.
Oggi, questa tradizione culinaria resiste al tempo e continua a essere un gesto scaramantico. Anche quando lo stomaco è già pieno delle altre prelibatezze del cenone, lenticchie e cotechino – o zampone – trovano il loro posto d’onore allo scoccare della mezzanotte, portando con sé un messaggio di abbondanza e speranza per i 12 mesi successivi.