Il Governo italiano, su proposta dei Ministri dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della cultura Gennaro Sangiuliano, ha proposto la candidatura per la cucina italiana come patrimonio dell’Unesco 2023.
La cucina italiana candidata a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco
«È con grande entusiasmo che oggi, presso il Ministero della Cultura, con il Ministro Gennaro Sangiuliano, abbiamo annunciato la candidatura ufficiale della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità. Il giusto riconoscimento ad un marchio distintivo della nostra cultura, del nostro essere, a livello mondiale, una superpotenza della qualità e del sano. Se è vero che siamo quel che mangiamo, allora la nostra cucina è il nostro Dna ed è apprezzato in tutto il mondo, di questo dobbiamo essere fieri ogni giorno». È con queste parole che il ministro Lollobrigida comunica la decisione del Governo italiano a promuovere e a celebrare la nostra cucina nazionale, tanto conosciuta e apprezzata nel mondo.
La Commissione Nazionale, sotto la presidenza di Franco Bernabè, ha approvato all’unanimità la proposta; ora tocca all’esame del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.
Il ministero degli Esteri ha trasmesso il dossier all’Unesco e inizierà l’iter di valutazione che dovrebbe concludersi, al più tardi, a dicembre 2025.
La cucina italiana viene definita, nel dossier di candidatura ufficiale alla lista Unesco dei patrimoni culturali immateriali. È come un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali che, senza gerarchie, la identificano e la connotano. Questo mosaico di tradizioni riflette la diversità bioculturale del paese: si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di confronto.
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