Zone gialle previste a maggio in tutta Italia -. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Repubblica si dimostra ottimista e allo stesso tempo cauto rispetto alla situazione pandemica in Italia e rispetto alle conseguenti misure anti-Covid da rispettare nei prossimi mesi.
«Se riusciremo a vaccinare – dichiara Speranza – la maggior parte della popolazione, questa estate ci potremmo consentire molte più libertà». Secondo il ministro della Salute dunque serve attenzione e gradualità: «in estate dovremo tenere alcune protezioni ma saremo più liberi».
Zone gialle previste a maggio
«A maggio – assicura il ministro alla Salute – potremmo tornare alle zone gialle».
I vaccini in arrivo
Tutto dipenderà, spiega il ministro Speranza, dalla disponibilità delle dosi dei vaccini, che restano l’unica arma per convivere davvero con il virus e per poter pensare di porre fine a questa lunga e sanguinosa battaglia. In Italia, secondo il ministro Speranza, con i vaccini «Dobbiamo accelerare ancora. Il lavoro di Figliuolo va in questa direzione. In questo trimestre attendiamo 50 milioni di vaccini. E 7,3 milioni di Johnson&Johnson».
«Questa settimana – precisa il ministro – arriveranno le prime dosi. Saranno 4-5 mila ad aprile. 7,3 milioni nel trimestre al momento sono confermate».
E AstraZeneca?
«Quanto ad AstraZeneca – dichiara Roberto Speranza – la nostra raccomandazione è sopra i 60 anni. Ora la priorità sono le persone sopra gli 80 anni e poi quelli tra 70 e 80».
I richiami Pfizer e Moderna
Il ministro alla Salute, Speranza, inoltre indica due novità in arrivo: richiamo Pfizer e Moderna a 42 giorni e non più a 21 e 28 dalla prima somministrazione del vaccino. Inoltre il ministro dichiara che ci sarà la possibilità per gli over 60 di presentarsi agli hbu vaccinali per farsi immunizzare con AstraZeneca senza prenotazione con le dosi residue.
Il confronto con gli altri Paesi
Spagna, Francia, Germania e Inghilterra sono più avanti con la campagna vaccinale rispetto all’Italia. Speranza afferma che «il confronto con l’Inghilterra non ha senso. Sono partiti molto prima e hanno più dosi. Con gli altri tre Paesi, invece, siamo allineati: tutti poco sopra le 21 somministrazioni su cento abitanti. Noi con una media di 310 mila al giorno negli ultimi tre giorni, siamo in crescita. Loro hanno avuto dei picchi molto alti negli ultimi giorni. Per tutti però il collo di bottiglia è nella disponibilità delle dosi».
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