“Aspetto solo l’ufficialità della nomina del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro nella sanità per chiedergli l’istituzione di un tavolo permanente e di una cabina di regia che accentri la gestione dell’emergenza Covid in tutta la regione. Ciò non toglie che ritengo assolutamente giustificata la protesta che noi sindaci calabresi faremo a Roma, giovedì prossimo, contro la lunga e inconcludente stagione commissariale nella nostra terra”. Lo ha detto il sindaco Sergio Abramo.
“Adesso che il Covid sta attaccando la Calabria con una forza per niente paragonabile a quella, molto limitata, di marzo, aprile e maggio, – prosegue Abramo – tutte le altre questioni finiscono però obbligatoriamente in secondo piano. Le istituzioni impegnate per contrastare l’emergenza stanno procedendo in ordine sparso. Questa situazione non fa altro che prolungare i tempi di intervento quando, al contrario, ci sarebbe il chiaro bisogno di bruciare le tappe per essere più tempestivi ed efficaci. Dopo l’emergenza il commissariamento del settore dovrà finire, perché in dieci anni non ha portato nessun cambiamento positivo. Ma nel frattempo, non appena il nuovo super-commissario sarà ufficialmente in carica con gli ampi poteri garantiti dalla proroga del decreto Calabria, non si dovrà restare fermi”.
“Le Asp e la aziende ospedaliere – ha aggiunto Abramo -, il dipartimento regionale Tutela della salute, quello di Protezione civile e il delegato regionale all’emergenza Covid, l’Università di Catanzaro con il suo Policlinico, i Comuni e lo stesso commissario ad acta dovranno riunirsi in un tavolo permanente che regoli il processo di contrasto al Covid, ne pianifichi e ne individui le strategie e istituisca, in parallelo, una cabina di regia che velocizzi e attui le procedure”.
“Data l’assoluta delicatezza del momento – ha aggiunto Abramo -, con la Calabria entrata da un pezzo nella sua vera “prima ondata”, è evidente la necessità di centralizzare i processi decisionali e attuativi. Non è possibile che gli enti preposti al contrasto del Covid vadano ognuno per conto suo senza parlarsi o trovare un punto d’incontro: in questi giorni, insieme all’Asp, stiamo cercando strutture adatte a diventare ‘Covid-hotel’, vale a dire centri in cui ospitare i malati di Covid che non hanno l’esigenza del ricovero ospedaliero e, in tal modo, libererebbero posti letto fondamentali nei nosocomi del territorio. Accanto alla nostra azione va segnalato il bando in via di predisposizione per l’individuazione dei ‘Covid-hotel’ da parte della Protezione civile regionale. A questo punto chiedo: chi deve continuare ad andare avanti? È proprio “doppioni” del genere che una cabina di regia coordinata dal commissario potrà e dovrà evitare”.
Il sindaco ha concluso: “Da mesi, fin da quando è iniziata l’emergenza, la sanità è stata la priorità della mia agenda amministrativa. L’ho seguita sotto traccia, cercando di mediare dove c’era da mediare, e provando a ottimizzare la sinergia degli attori istituzionali impegnati su questo fronte, vale a dire curando quegli aspetti che sono propri di un primo cittadino nelle sue funzioni di massima autorità sanitaria del territorio. Ora, però, la gravità del momento impone una regia con più poteri e capacità decisionale e il nuovo commissario alla sanità è la sola figura che abbia le prerogative, riconosciutegli dalla legge, per avocare a sé questo ruolo”.