Alecci sfida le incongruenze nella stabilizzazione dei Dirigenti Biologi

ernesto alecci
Ernesto Alecci

Contraddizioni burocratiche nel cuore della sanità calabrese: Alecci denuncia la situazione alla Dulbecco

Nelle intricate dinamiche della sanità calabrese, emergono contraddizioni e storture che minano il regolare svolgimento delle attività diagnostiche presso l’Azienda Sanitaria Dulbecco di Catanzaro. Il Consigliere regionale Ernesto Alecci è intervenuto sulla questione della mancata stabilizzazione dei dirigenti biologi, sottolineando l’urgente necessità di sbloccare una situazione che rischia di compromettere il funzionamento di un reparto cruciale.

Alecci ha dichiarato: “Alla Dulbecco di Catanzaro, la stabilizzazione dei dirigenti biologi è ferma a causa di cavilli burocratici. Questi professionisti svolgono un ruolo fondamentale nella diagnostica, e occorre agire con tempestività per sbloccare la situazione.”

La problematica è emersa negli ultimi mesi all’interno dell’Azienda Ospedaliera Renato Dulbecco di Catanzaro, dove la difficoltà di stabilizzare alcune figure di dirigente biologo a tempo determinato è diventata evidente. Questi professionisti, nonostante abbiano maturato i requisiti richiesti, si trovano ora in una situazione di stallo che minaccia la continuità delle attività diagnostiche.

Durante la pandemia, il personale in questione ha prestato servizio con spirito di abnegazione, consentendo all’Azienda di affrontare esami di diagnostica cruciali senza dover inviare i prelievi fuori azienda, risparmiando notevoli costi di rimborso. Nonostante ciò, la loro legittima richiesta di stabilizzazione non è stata ancora accolta dalla governance aziendale.

Il nodo della questione sembra essere la presunta difficoltà di definire “precario” il dirigente biologo già titolare di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato come tecnico di laboratorio. Tuttavia, Alecci sottolinea che i riferimenti normativi utilizzati dall’Azienda per negare la stabilizzazione non sembrano validi per un passaggio da un livello tecnico a uno dirigenziale.

Ciò che rende la situazione ancora più paradossale è che altre aziende sanitarie calabresi hanno interpretato correttamente i principi e proceduto alle stabilizzazioni del personale assunto a tempo determinato. Le argomentazioni dei dirigenti biologi trovano, inoltre, supporto in sentenze del Consiglio di Stato, documenti della Conferenza delle regioni e delle province autonome, nonché delibere di altre Regioni italiane.

Alecci esprime preoccupazione per il possibile impatto negativo sulla copertura dei turni e sull’attività diagnostica nel suo complesso, sottolineando come la mancanza di questi professionisti potrebbe compromettere ulteriormente un sistema sanitario già in deficit di risorse e prestazioni.

In conclusione, di fronte a una sanità sempre più deficitaria, Alecci invita a superare i presunti cavilli burocratici e ad adottare una soluzione che potrebbe portare a un netto miglioramento del funzionamento di un reparto così importante. La stabilità e la valorizzazione del personale sanitario appaiono, in questo contesto, come un passo fondamentale per garantire un servizio di qualità alla comunità calabrese.