In questi giorni il vaccino AstraZeneca è divenuto nuovamente bersaglio dei media. Dopo le polemiche sul ritardo delle consegne delle dosi, ora il vaccino è sospettato di causare effetti collaterali gravi, se non addirittura letali.
L’11 marzo diversi paesi hanno sospeso la sua somministrazione. La Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna si sono accodate il 15 marzo.
In particolare i paesi in cui, fino ad ora, sono state sospese le somministrazioni di AstraZeneca sono: Italia, Germania, Francia, Danimarca, Spagna, Norvegia, Islanda, Bulgaria, Paesi Bassi, Irlanda, Thailandia e Repubblica del Congo.
Austria, Lussemburgo, Estonia, Lituania e Lettonia, hanno bloccato alcuni lotti specifici del vaccino, permettendo così l’utilizzo delle altre dosi.
AstraZeneca sospesa in Italia
In Italia, AIFA, Agenzia Internazionale del Farmaco, ha diramato un comunicato con cui, nella giornata del 15 marzo, ha comunicato la decisione di sospendere il vaccino AstraZeneca in via precauzionale.
«L’AIFA ha deciso – si legge nel comunicato – di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale». La decisione, afferma AIFA, è stata presa in linea con provvedimenti analoghi adottati da altri paesi europei.
AstraZeneca: vaccino sì o vaccino no?
Ma cosa succederà da qui in avanti? Si attende il parere dell’EMA, Agenzia Europea del Farmaco.
Perché sono state sospese le somministrazioni di AstraZeneca?
Il motivo per cui sono state sospese in via precauzionale le somministrazioni del vaccino anglo-svedese risiede in preoccupazioni che si basano su alcuni gravi casi di formazione di trombosi in persone vaccinate.
In Danimarca una paziente di 60 anni è morta di trombosi poco dopo la somministrazione del vaccino in questione. Le autorità sanitarie del Paese hanno deciso di applicare un severo principio precauzionale, sospendendo la somministrazione del farmaco per due settimane.
In Norvegia, tre persone vaccinate di età inferiore ai 50 anni sono state ricoverate in ospedale con trombi, dopo la somministrazione di AstraZeneca. Una di loro è morta il 14 marzo. Si è verificato poi un decesso a causa di un’emorragia cerebrale.
Secondo l’EMA, 30 sono stati i casi di trombosi riscontrati fino al 10 marzo, su circa 5 milioni di europei vaccinati con il prodotto del laboratorio anglo-svedese.
La sospensione di AstraZeneca e le indagini fin’ora svolte in Italia
In Italia, dopo la morte di un poliziotto il 7 marzo a Messina, (12 giorni dopo essersi somministrato AstraZeneca) e la morte di un docente di Biella il 14 marzo (a 14 ore di distanza dal vaccino AstraZeneca), l’AIFA (il 15 marzo), ha deciso di sospendere su tutto il territorio nazionale la somministrazione delle dosi di vaccino per poter indagare.
L’autopsia effettuata sul corpo del docente di Biella, di 57 anni, ha fatto emergere che la morte non presenta legami evidenti con la somministrazione del farmaco. Piuttosto la morte del 57enne, secondo l’autopsia, è stata dovuta ad un problema cardiaco improvviso.
In Agrigento invece, si è esclusa un nesso con la somministrazione del vaccino e la morte di un operatore sanitario di Licata in servizio in una casa di riposo. All’operatore sanitario, tra l’altro, era stato somministrato una dose del vaccino Pfizer.
Le dichiarazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza su AstraZeneca
«Il governo italiano considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere questa stagione. Quanto avvenuto nelle ultime ore non incrina la nostra fiducia. La campagna di vaccinazione va quindi avanti e dovrà accelerare anche con l’aumento delle dosi che avremo a disposizione. L’auspicio è che già da domani possa arrivare una risposta dall’EMA. Abbiamo massima fiducia e pretendiamo il massimo livello di sicurezza». È quanto detto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alle Commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato.
EMA e Oms: “Benefici dei vaccini superano i rischi”
EMA e Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), ritengono che “i benefici dei vaccini continuano a superare i rischi”. Il 12 marzo Margaret Harris, portavoce dell’Oms, ha dichiarato che “qualsiasi allerta di sicurezza dev’essere soggetto a un’indagine”, ma al contempo “non c’è ragione di non usare” il vaccino di AstraZeneca.
Legame tra effetti collaterali e vaccino confermato?
Al momento non è stato confermato un legame tra gli effetti collaterali ed il vaccino AstraZeneca. L’EMA ritiene che il numero di trombosi osservate tra le persone vaccinate non sia superiore a quello riscontrato nella popolazione generale. Nel Regno Unito, dove sono state iniettate più di 10 milioni di dosi del vaccino, si sposa questa linea.
Phil Bryan, responsabile dei vaccini per l’agenzia britannica di farmaco-vigilanza (Medicines and healthcare products regulatoru agency), ha dichiarato che: “Considerando il gran numero di dosi somministrate e la frequenza con cui possono prodursi naturalmente le trombosi, gli elementi di cui disponiamo non suggeriscono che il vaccino ne sia la causa”.
Le polemiche sul controllo del laboratorio di AstraZeneca
Per quanto riguarda invece le polemiche sui controlli effettuati sul laboratorio di AstraZeneca di cui si è criticato l’eccessiva segretezza e la poca trasparenza, il 14 marzo è stato diramato un comunicato con cui si annuncia che: “Un esame approfondito di tutti i dati di sicurezza disponibile sugli oltre 17 milioni di vaccini somministrati nell’Unione Europea e nel Regno Unito, non ha mostrato alcuna prova di un rischio di trombosi venosa profonda né di trombocitopenia”.
Valutazione di un farmaco
La valutazione di un farmaco passa dalla valutazione dei rischi che presenta rispetto ai benefici. Nel caso del vaccino AstraZeneca, la sua efficacia contro le forme sintomatiche di Covid-19, il cui tasso si aggira attorno al 60%, continua a far pendere la bilancia in favore di un suo utilizzo.
Questa valutazione può cambiare con l’aumento delle conoscenze e dei riscontri scientifici in materia. Bisogna dunque seguire nel tempo efficacia e inconvenienti prodotti dal farmaco.
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